Il 30 Novembre dello scorso anno, in linea con la campagna lanciata dalle nostre Associazioni, che ha raggiunto sino ad oggi l'adesione di oltre 20 Comuni, il Consiglio Comunale di San Benedetto ha infatti approvato una "mozione urgente" che impegnava Lei e la Sua Giunta a predisporre e portare all'approvazione del Civico Consesso una modifica dello Statuto Comunale per includere l'acqua tra i diritti umani fondamentali e per escludere la "rilevanza economica" del servizio idrico. Ciò allo scopo di impedirne la messa sul mercato che deriverebbe dall'applicazione della specifiche prescrizioni della famigerata Legge Ronchi, in caso di eventuale negazione, rinvio o insuccesso del referendum abrogativo.
Tale importante impegno fu peraltro da Lei solennemente ribadito di fronte al folto pubblico convenuto alla Palazzina Azzurra il 30 Maggio scorso in occasione del conferimento della cittadinanza onoraria a padre Alex Zanotelli, punta di diamante del nostro movimento contro la privatizzazione dell'acqua, il quale ha accettato detta onorificenza condizionandola al rispetto dello stesso impegno.
Ad aumentare l'importanza e l'urgenza del provvedimento richiesto, peraltro già adottato da alcuni Comuni di minore dimensione (come ad esempio quello di Appignano del Tronto), va altresì richiamato il recente autorevole parere del Prof. Costantino Tessarolo, considerato uno dei massimi esperti in materia di servizi pubblici locali, che afferma il valore giuridico delle modifiche statutarie in oggetto ai fini dell'esclusione del servizio idrico dal regime della concorrenza.
Non va infine trascurata l'importanza che questa auspicata modifica statutaria assumerebbe per l'insieme degli Enti Locali del comprensorio, dato il ruolo di autorevole riferimento nei loro confronti esercitato dal Comune di San Benedetto, che Lei non manca mai di sottolineare.
Siamo convinti, gentile Sindaco, che il ritardo nell'attuazione di quanto promesso non sia determinato da un ripensamento in merito ma ci permettiamo di sollecitarLa vivamente a procedere ritenendo che il protrarsi dello stesso possa rivelarsi dannoso ai fini del conseguimento degli obiettivi dichiarati».