Dopo che la sua coltivazione era stata praticamente abbandonata, un progetto della durata di una decina di anni l’ha fatta di nuovo diventare un prodotto di eccellenza del nostro territorio. La mela rosa assolutamente unica per caratteristiche e genuinità, con 1000 quintali di produzione media ( un anno si e uno no) che rappresentano solo il primo passo verso un programma di potenziamento che potrebbe portare lontano l’Associazione dei Produttori – guidata da Graziella Traini, coltivatrice, cuoca e proprietaria dell’agriturismo Il fienile – e tutto il territorio montano dei Sibillini, in termini turistici.
Per questo, per il 21 novembre, l’Amministrazione comunale di Montedinove (AP) e Slow Food, in collaborazione con l’Associazione locale che opera in 11 comuni, e con il sostegno di Regione Marche, Province di Ascoli e Fermo, Fondazione Carisap, BCC credito Cooperativo, le due Camere di commercio, e la Comunità Montana dei Sibillini, hanno promosso un convegno nazionale sul tema “Le mele rosa dei Monti Sibillini da frutto abbandonato a grande opportunità di reddito per il territorio montano.” Parteciperanno esperti ed operatori da tutta Italia, facendo dell’incontro il cuore di una grande manifestazione di valorizzazione della mela – unica specialità che può vantarsi di
essere un presidio Slow Food nell’ascolano – che si terrà negli stessi giorni. “Montedinove, che è vicina a Comunanza e Amandola – spiega il sindaco Antonio Del Duca _ si è proposta ed è stata scelta per ospitare questo evento, proprio perché è al centro della comunità montana dei Sibillini e dell’area di produzione della mela rosa, che è stata riscoperta in maniera forte da tanti coltivatori e imprenditori locali. In più Montedinove è il paese della zona più vicino e collegato con la costa, e questo è importante per la futura valorizzazione in termini turitisco-economico non solo della mela ma anche degli altri gioielli enogastronomici e culturali della nostra terra .