Al Mazzoni paghi e ti scegli il chirurgo

Al Mazzoni paghi e ti scegli il chirurgo

Ciccarelli: ci sarà un monitoraggio attento

Il paziente si ricovera e nel caso scelga da chi farsi operare pagherà il 40% del Drg (compenso dell'equipe per il tipo di intervento, quota per la struttura e imposte), il restante 60% (trattamento alberghiero, esami, farmaci pre e post intervento) resta a carico del sistema sanitario nazionale.
Secondo la direzione generale dell'Asur Marche questo tipo di attività incoraggerebbe la mobilità attiva dato che possono arrivare pazienti da fuori regione per farsi operare da specialisti presenti nelle strutture marchigiane.
Una circolare della direzione sanitaria del nosocomio piceno ieri ha suscitato un certo fermento tra i medici ascolani preoccupati che si potessero creare divari tra pazienti in virtù delle diverse possibilità economiche: cittadini di serie A e serie B. Il direttore dell'Asur Marche Paolo Ciccarelli chiarisce che il regime di libera professione serve soprattutto a tutelare i cittadini, quanto ai timori di discriminazione è categorico.
«Questo attività è prevista per interventi cosiddetti di elezione (esempio oculistico la cataratta) – dice Ciccarelli – e non ostacolano la normale programmazione della sala operatoria.
La circolare della direzione sanitaria del Mazzoni è stata inoltrata ai dirigenti medici per avere riferimenti circa le tariffe di ciascun professionista cosi da poter redigere un tariffario che possa facilmente essere proposto agli utenti che ne abbiano necessità».
Spesso avviene che a causa della programmazione di sala operatoria alcuni interventi non possano essere eseguiti subito. Può essere il caso di una frattura del malleolo (osso della caviglia: costo  di circa 7.500 euro per l'equipe scelta).
Tra due pazienti con la stessa frattura quale arriverà prima in sala operatoria? Chi paga?
Un interrogativo lecito che però viene subito rintuzzato dal Direttore generale.
«A   parte che se ci fossero comportamenti di questo tipo – dice Paolo Ciccarelli – il professionista protagonista di un comportamento censurabile rischierebbe di essere cacciato dall'ospedale. Vorrei rassicurare i cittadini che le direzioni sanitarie saranno molto attente a certe situazioni e ferme nelle prescrizioni e nelle sanzioni di eventuali deviazioni dalle regole».