Secondo il documento, in Italia ci sono 1.260.000 edifici a rischio frane e alluvioni. Di questi oltre 6 mila sono scuole, mentre gli ospedali sono 531. In totale sono circa 6 milioni gli italiani che abitano nei 29.500 chilometri quadrati del territorio considerati ad ''elevato rischio idrogeologico''.
Tra le regioni, la maglia nera spetta alla Campania, dove oltre 5,3 milioni di persone vivono in aree ad elevato rischio sismico. Seguono la Sicilia (4,6 milioni), la Toscana (2,7 milioni), la Calabria (2 milioni), il Lazio (1,7 milioni) e, quasi a pari merito, Marche e Emilia-Romagna (1,4 milioni circa).
«Se i terremoti sono impossibili da prevedere, le cause di frane e alluvioni sono evidenti nella quasi totalità dei casi: l'abbandono delle aree rurali limitrofe alle città e urbanizzazione di territori agricoli», ha commentato il presidente della Copagri (Confederazione produttori agricoli), Franco Verrascina.
«Occorrerebbero circa 40 miliardi per mettere in sicurezza l'intero territorio. Ma lo Stato ha dimostrato di spendere molto poco» ha aggiunto Pietro Antonio De Paola, presidente del Consiglio nazionale dei geologi.