«Gli Amici della bicicletta pensano solo a pedalare»

«Gli Amici della bicicletta pensano solo a pedalare»

«Se ne infischiano di chi vede in discussione la sopravvivenza della propria azienda»

Ma al di là di questo e delle possibili soluzioni correttive che forse, se ci sarà la volontà politica si troveranno, quello che non concepisco sono gli interventi “entusiastici” di micro associazioni, che con cadenza quasi giornaliera plaudono all’iniziativa dell’Amministrazione e nel contempo criticano le azioni e le legittime contestazioni poste in essere dalla Confcommercio».
A parlare è  il presidente provinciale Confcommercio Igino Cacciatori: «Pur ben sapendo che tali interventi sulla stampa sono stati espressamente strumentalizzati politicamente, per creare un’opinione cittadina a favore della pista ed isolare (secondo qualcuno) noi della Confcommercio, (vedasi i ringraziamenti di Vivi Ascoli Viva, del presidente del Coni ed altri), è davvero assurdo, ma anche puerile, che certi “Amici della Bicicletta” ad esempio, che si qualificano tali, senza nomi e cognomi rappresentando sì e no i pochi ignoti, si permettano di rimbeccare o irridere le nostre esternazioni. Le vere motivazioni, che non stanno né in cielo né in terra - aggiunge Cacciatori - sono forse proprio quelle di quanti come loro pensano solo a pedalare infischiandosene di chi, come noi operatori commerciali, vive giornalmente sulla strada e che per una genialità estiva di qualche amministratore, deve vedersi mettere in discussione la sopravvivenza della propria azienda».
«La nostra è un’organizzazione democratica – conclude Cacciatori – che associa tante imprese nella sola città di Ascoli, che sono adeguatamente rappresentate, condividono le nostre battaglie sindacali e che rimangono perplesse dinanzi a certe prese di posizione egoistiche, sollecitate anche fuori luogo, quale anche quella del presidente del Coni Sabatucci che, invece di plaudire oggi alla "pistarella" di viale Vittorio, avrebbe forse dovuto di più, in tanti anni di suo mandato, preoccuparsi di realizzare almeno un velodromo, che la città ed i campioni di ciclismo ascolani forse meritavano e meritano».