Acqua inquinata a Folignano, Ciip: «Evento accidentale»

Acqua inquinata a Folignano, Ciip: «Evento accidentale»

Inquinamento causato da un pozzetto di fogna costruito sopra la rete. Colpa del Comune di Ascoli?

«La rottura individuata – spiega Capocasa - era di tipo occulto a circa 1,7 metri di profondità e quindi di non facile identificazione. È stata trovata dai nostri tecnici venerdì 24 nella zona di Santa Maria a Corte, solo grazie ad un correlatore, uno strumento all’avanguardia. Il danno era assolutamente non visibile e lasciava fuoriuscire acqua su un pozzetto fognario inopportunamente posizionato sopra la conduttura. Poi Capocasa spiega come si sia riparato il danno: «Nella notte tra venerdì e sabato i tecnici sono stati al lavoro ed hanno eseguito un bypass. I giorni successivi è proseguito il lavoro di disinfezione e lavaggio dei serbatoi. Già lunedì l’acqua era tornata potabile. Ora abbiamo concordato col sindaco Flaiani interventi lungo tutta la rete interna urbana del paese. La rete idrica fino a Folignano è buona, ha circa 40 anni ma è come nuova, mentre abbiamo verificato come nel paese ci siano condotte arrivate ormai a “cottura”».
Se quindi la rottura della condotta è un fatto non prevedibile, la costruzione di una intersezione fognaria al di sopra dell’acquedotto ha causato l’inquinamento.
«C’è una chiara legge dello Stato del 1974 che vieta le intersezioni tra rete fognaria e acquedotti – chiarisce Capocasa – In quel tratto il rivestimento in calcestruzzo del tubo ha ceduto ed ha provocato il danno».
Ma quindi la colpa di chi è? Il Ciip parla di fatto accidentale e scarica il barile addosso a chi costruì la rete fognaria e il pozzetto lì. A questo punto ad esser chiamato in causa potrebbe essere il Comune di Ascoli, dato che Santa Maria a Corte è frazione ascolana.
A Folignano intanto cittadini e soprattutto commercianti non la pensano allo stesso modo ed alcuni potrebbero andare avanti nella richiesta di risarcimento. Il sindaco Flaiani ha detto di aspettare la conclusione delle indagini e, in caso di rinvio a giudizio, il Comune potrebbe costituirsi parte civile.
«Aspettiamo che venga fatta luce sul caso e si verifichino veridicità e responsabilità – dichiara il presidente Ciip Giacinto Alati – Mi auguro non ci siano problemi per il Ciip, ma in caso saremmo pronti a risarcire i danni».

Il presidente Alati contro Natali
«Io avrei tranquillizzato il sindaco di Folignano? Non ho mai detto quella frase. Se lo avessi fatto sarei ben più grave che incompetente». Il presidente del Ciip, Giacinto Alati, rimanda al mittente le accuse di Giulio Natali.
Il consigliere regionale, all’indomani dell’inquinamento a Folignano, aveva criticato il presidente dell’ex Consorzio idrico, reo d’aver confermato la potabilità dell’acqua a seguito di una richiesta di controlli da parte del sindaco Angelo Flaiani.
«All’inizio le analisi erano conformi, poi successivi controlli hanno detto il contrario - spiega Alati - Ma la cosa più grave è voler a tutti i costi infangare chi lavora al Ciip. Sui giornali in questi giorni l’immagine dell’Ente è stata poco edificante. Qui dentro ci sono 245 impiegati e tecnici che meritano rispetto. Il Ciip deve rimanere fuori dalla politica. Anzi chiedo agli amministratori, ai politici del territorio di sostenere l’acqua pubblica e prendere provvedimenti in questa direzione».
Natali ha attaccato il presidente sottolineando più volte la sua origine. «Sono stato apostrofato “fermano” a mo’ di sfregio. Non è corretto. È necessario rispettare tutte le comunità», tuona Alati. E poi il presidente fa accenno al nuovo CdA e ai problemi dell’ultimo periodo. «Sto qui da poco più di due mesi. Quando ci siamo insediati abbiamo trovato 3,6 milioni di scoperto su conto corrente, paghiamo interessi alle banche ed abbiamo impegni economici da svolgere».