Gli aumenti erano scattati dal primo luglio scorso, ma erano stati bloccati dal Tar del Lazio il 29 luglio. Per il Consiglio di Stato la decisione dello stop dell'aumento dei pedaggi autostradali non è però da estendere a tutto il territorio nazionale. Il ricorso al Tar Lazio era stato infatti presentato dalla Provincia di Roma, da quelle di Pescara e di Rieti e da alcuni comuni dell'hinterland romano. Nel frattempo l'Anas aveva già bloccato tutti i rincari sin dal 4 agosto scorso, fino alla sentenza definitiva della giustizia amministrativa.
«Siamo di nuovo davanti ad un caso di inerzia e sciatteria dell’amministrazione cittadina - dicono Mauro Pesarini e Valentina Bellini - Pare che gli aumenti ai pedaggi verrebbero comunque applicati a quelle realtà che non hanno presentato ricorso, come è il caso - appunto - sia della Provincia sia del Comune di Ascoli.
Non dimentichiamoci che in questo modo gli utenti ascolani non potranno neppure avvalersi dei risarcimenti previsti invece per i ricorrenti.
Un’ennesima beffa che, tra l’altro, viene a seguito di sollecitazioni precise rivolte al Sindaco dal PD e dall’opposizione non appena il problema sorse; a quelle sollecitazioni il Sindaco, nella seduta del Consiglio Comunale aperto di inizio luglio sull’emergenza – crisi economica, si era impegnato a mettersi subito in azione, anche tenendosi in contatto con il sindaco Alemanno, come tra l’altro tanti altri amministratori, anche della sua parte politica, hanno fatto.
Ma così non è stato: intendiamo chiedere al Sindaco quali siano le motivazioni per la trascuratezza su un intervento magari poco appariscente, ma di sicuro significativo per il destino economico del territorio e per le tasche dei cittadini ascolani».