Finalmente, dopo tanti anni, si è intrapresa la giusta direzione verso la mobilità dolce e l’uso della bicicletta come mezzo alternativo rispetto agli autoveicoli. E’ soltanto un primo passo, che va subito inserito all’interno di un piano organico della mobilità dolce che renda possibile l’attraversamento dell’intera città con la bicicletta.
La pista va certamente prolungata nel tratto che va dalla Chiesa del Carmine fino alla stazione FFSS, e va risolto il problema del tratto finale nei pressi del Battistero, dove effettivamente l’incontro tra i ciclisti e gli automobilisti può creare qualche problema. Fin dalla sua costituzione, nel 1989, il Circolo Legambiente Ascoli Piceno ha cominciato a chiedere che si sopperisse a questa mancanza di piste ciclabili. Ascoli è stata sempre una città che ha letteralmente discriminato i pedoni e i ciclisti.
Non dimentichiamoci che fino a qualche tempo fa chi andava a piedi o in bicicletta veniva considerato un poveraccio che non aveva i soldi per comprarsi la macchina. Quindi si può facilmente intuire il nostro entusiasmo per questa “svolta” della Giunta Castelli, per questo tentativo di migliorare la qualità della vita nella nostra città.
Ciò che lascia un po’ perplessi è la modalità con cui la nuova pista ciclabile si è andata a inserire nel contesto viario di Corso Vittorio Emanuele.
Non aver coinvolto i commercianti nella programmazione e nella stessa progettazione di questi interventi è certamente un grave errore, un errore che rischia di pregiudicare la percezione della pista ciclabile da parte dei commercianti, che vivono sulla loro pelle, ogni giorno, la realtà di Corso Vittorio Emanuele.
A questa carenza si dovrà sopperire con un attento monitoraggio delle problematiche evidenziate dai commercianti, comprese quelle relative alla sicurezza, e un tavolo di confronto tra tutti i soggetti interessati, che valuti attentamente le ricadute della pista ciclabile sulle attività commerciali, ma anche gli effetti benefici sulla fruizione del Centro Storico da parte dei turisti e degli stessi abitanti di Ascoli Piceno. Basta fare un giro in altre città delle Marche, per constatare un vero e proprio boom nell’utilizzo della bicicletta un po’ dappertutto. Anche da questo punto di vista, purtroppo, Ascoli è rimasta indietro.
Non bisogna avere paura delle novità. La prossima settimana ci faremo promotori di un incontro pubblico in cui tutti i soggetti interessati potranno intervenire e fare le loro proposte. Siamo pronti ad ascoltare le ragioni di tutti e a proporre le opportune modifiche, ma siamo anche convinti che gli effetti a lunga scadenza delle nuove piste ciclabili saranno certamente positivi, anche per i commercianti».