Si è partiti con la realizzazione in tutta fretta di una cosiddetta “rete” di piste ciclabili prive di qualunque progettualità e con episodi di autentica comicità, come il nastro che taglia in due l’isola pedonale, o le curve ad angolo retto in aperto contrasto alle disposizioni di legge in materia; il tutto per nascondere, a pochi mesi dalle elezioni, la totale inerzia di questa amministrazione in tema di mobilità sostenibile.
Si è poi passati all’entusiastico spaccio di un successo inesistente, quello dei “famosi” 500 tetti fotovoltaici, lasciando credere il falso, cioè che il Comune abbia sottoscritto un accordo che favorisce il cittadino, quando la proposta dell’azienda è perfettamente in linea con le ordinarie formule commerciali e l’utilità della convenzione è tutta da dimostrare. Tanto che sono costretti a specificare, nel Bollettino ufficiale, che il Comune con quella proposta non c’entra proprio nulla.
Dulcis in fundo, la propaggine romana di questa amministrazione, nella persona del neo nominato responsabile nazionale del PD per la Pesca, on. Luciano Agostini, presenta un’interrogazione contro l’istituzione del Parco Marino nel silenzio generale di Sindaco e Assessore all’Ambiente, troppo impegnati nella pianificazione della prossima cementificazione del territorio per difendere ciò che hanno sempre detto di sostenere.
L’onorevole – si fa per dire – sostiene l’esatto contrario di quanto detto finora dalla Regione di cui era vicepresidente, dal Sindaco e dall’Assessore sambenedettesi, suoi sostenitori ed alleati, e cioè che “il progetto dell'area protetta non ha mai saputo concretamente individuare specifici vantaggi”, ignorando volutamente o non comprendendo per incapacità i benefici ambientali ed economici determinati dal progetto del Parco Marino; prima fra tutte l’opportunità di intercettare cospicui fondi per il risanamento dei torrenti e degli scarichi a mare che tanti problemi hanno creato negli ultimi anni e anche negli ultimi giorni.
Incredibile come il “padrone” del Partito Democratico piceno, a corto di qualsiasi progettualità che non sia riconducibile ad improbabili e devastanti infrastrutture (superstrade, autostrade, inceneritori, ecc.) pur di raccattare qualche consenso a buon mercato, prenda esplicitamente come punti di riferimento le disastrose uscite dal progetto delle destre antiambientaliste di Fermo e Porto San Giorgio, senza che i pavidi responsabili locali del PD, dell’IDV e dei Verdi osino dire una parola, più interessati – com’è evidente – al mantenimento di un potere autoreferenziale che non al progresso e alla crescita reale del nostro territorio nel segno della sostenibilità ambientale.
A costoro non resta che festeggiare riconoscimenti di facciata e presenziare fumose conferenze stampa nel triste tentativo di incantare i cittadini in vista delle elezioni ormai prossime, mentre firmano ordinanze di divieto di balneazione ogni volta che piove e pianificano l’ennesimo massacro del territorio sambenedettese; ma il loro tentativo è destinato a fallire, perché i cittadini sapranno punire chi non ha mai fatto seguire il coraggio della coerenza alle belle parole».