Il successo della promozione si è sempre basato non solo sulla suggestione del messaggio, ma sulla concretezza di un’offerta turistica di elevato valore, caratterizzata da bellezze naturali, qualità della vita, enogastronomia e cultura. Le Marche hanno sempre promosso un territorio in grado di offrire una pluralità di turismi adatta alle varie esigenze del mercato”. È quanto replica al consigliere Giacomo Bugaro l’assessore regionale al Turismo, Serenella Moroder.
“Le Marche, nello stesso anagramma del nome, sono Terra di Charme, tanto da finire, sempre più spesso, sulle prime pagina dei quotidiani nazionali e internazionali. Dagli Stati Uniti è arrivata ora un’ulteriore conferma di fascino, attrattività, eccellenze culturali, architettoniche, paesaggistiche, ed enogastronomiche che la posizionano al top delle destinazioni turistiche. Le Marche sono una regione che, come sostiene Bugaro, è stata baciata da Dio. Ben venga questo bacio: comunque le risorse investite in questi anni, non solo nel turismo, hanno favorito la crescita della qualità di vita della comunità, sempre più determinante nell’orientamento dei flussi turistici”.
Nel periodo 2004-2009 (dati Osservatorio regionale del turismo) nelle Marche gli arrivi sono aumentati da 2.299.383 a 2.396.396, le presenze da 16.313.524 a 16.869.420.
L’incremento degli stranieri è balzato dall’11,1% al 14,7%. Il fatturato turistico è passato da 1.723 milioni di euro a 1.883 milioni. Complessivamente il numero delle strutture ricettive (alberghiere ed extralberghiere) è lievitato da 2.650 a 3.602. “Dati che segnalano la vitalità di un settore che ha mantenuto, in cinque anni, un trend sempre positivo – ribadisce l’assessore - Lo spot con Hoffman, di grande impatto, ha acceso un dibattito che, per le Marche, è stato solo positivo. Verrà riproposto di nuovo, secondo modalità da definire, perché l’obiettivo resta quello di destagionalizzare il turismo, visto che alle Marche non mancano le possibilità per accogliere visitatori tutto l’anno. Così come da settembre attiveremo degli educational tour per giornalisti, in modo da promuovere le Marche a livello internazionale”. “Certamente c’è ancora da lavorare per consolidare il turismo e la cultura come secondo motore di sviluppo delle Marche - conclude la Moroder - Ne siamo consapevoli e, perciò, ancora più determinati a investire in questi settori, per migliorare l’accoglienza, le occasioni di sviluppo, per destagionalizzare l’offerta, nonostante i pesanti tagli attuati dal Governo nazionale, che non favoriscono certamente la crescita del comparto. Bugaro può tranquillizzarsi: non abbiamo vissuto in un cono d’ombra rispetto ad altre realtà. Siamo stati sempre ben visibili, orgogliosi delle nostre peculiarità, determinati a non essere la copia di altri. I risultati ci hanno dato ragione e hanno premiato il lavoro svolto insieme agli operatori pubblici e privati”.