Provincia, approvato il limite di 50 chilowatt per i pannelli sui terreni

Provincia, approvato il limite di 50 chilowatt per i pannelli sui terreni

Cimini disorienta con il suo operato in questa vicenda

Sono usciti dalla sala consiliare i consiglieri del Pd, dell'Udc e dell'Idv (Cardilli, appunto, non ha votato non per questioni di metodo poiché nel merito si è sempre dichiarato favorevole alla proposta di tutela dell'agricoltura). Fuori, in piazza Simonetti, è andata in scena una protesta variegata contro il provvedimento: c'erano lavoratori di una ditta del settore fotovoltaico della vallata, alcuni agricoltori e una rappresentanza dei Verdi.
Massimo Rossi, già come presidente della Provincia di Ascoli unita, aveva tentato di regolamentare la materia nel settore agricolo a tutela del paesaggio e della stessa agricoltura avendo sul petto la medaglia di Provincia più green delle Marche dal punto di vista delle energie alternative visto che utilizza il fotovoltaico su tutti gli edifici provinciali, scuole comprese.
La giunta Rossi non era riuscita nel proposito per l'opposizione di 8 sindaci, molti dei quali del Pd. Oggi per l'ex presidente e il suo gruppo si ristabilisce un percorso virtuoso con la singolarità che mentre il Pd a livello nazionale interroga il Ministro dell'Ambiente per ricercare la tutela dell'agricoltura contro la pannellizzazione devastante di migliaia di ettari di terreni, ad Ascoli il Pd (Mandozzi, D'Angelo e D'Erasmo) sono in prima linea per non limitare tale scempio. Su questo tipo di comportamento di dubbi ne sorgono parecchi, tanto da far dire ad una signora del pubblico che non voterà più Pd e a sinistra.
«Di confusione nella gente – dice Massimo Rossi – il comportamento del Pd locale ne genera tanta. Occorre evidenziare che c'è un'altra sinistra che si batte e si sta battendo per salvaguardare il paesaggio come risorsa fondamentale della comunità». Rossi, Illuminati e Binari hanno in realtà costruito quella proposta di delibera che la maggioranza di centrodestra con qualche emendamento ha fatto anche propria. Sono tante le singolarità in questa vicenda, una è rappresentata dalla presa di posizione di Giovanni Cimini, presidente della sezione energia di Confindustria, a suo tempo candidato alle europee nelle liste di Massimo Rossi, oggi tuona insieme al presidente degli Architetti, degli Ingegneri e altri contro questo provvedimento.
Sorprendente. Ha meritato il plauso qualche mese fa quando si è attivato per realizzare nella zona industriale di Ascoli il più grande parco fotovoltaico d'Europa (circa 600 milioni di euro d'investimento) grazie ad un fondo d'investimento tedesco specializzato nel settore. Che fine ha fatto quel progetto? Solo chiacchiere? L'immagine che Cimini allora aveva fornito ai media era del tutto condivisibile: capannoni a risparmio d'energia con pannelli fotovoltaici, pensiline fotovoltaiche, auto elettriche nelle fabbriche, tutti elementi forieri di nuova e necessaria occupazione. Oggi se c'è in Cimini la preoccupazione di non trovare nicchie di inserimento del fotovoltaico occultando ettari di verde significa che ha capitolato in toto, sia dal punto di vista filosofico del tempo elettorale, sia da quello imprenditoriale con la caduta del grande sogno della zona industriale. Una mentalità che non può che istigare il declino del territorio. In questa vicenda è opportuno segnalare la coerenza del centrodestra che ha valutato alcuni dati con l'assessore all'agricoltura Giuseppe Mariani.
«Sono favorevole al fotovoltaico – dice l'assessore del Map – ma non sui terreni agricoli. Questo è un problema esclusivo della provincia di Ascoli che in realtà produce il 70% della produzione agricola regionale e ben il 60% dei vini doc, quindi c'è un'agricoltura da tutelare». A sintetizzare la perfetta buona fede nell'approccio al provvedimento Raffaele Rossi del Pdl che ha dichiarato di aver un ettaro e mezzo di terra e che dopo aver approvato questa delibera non potrà essere utilizzata per farci parchi fotovoltaici, né aveva alcuna intenzione di impiantarceli. Con questo provvedimento tanto criticato dal Pd si dà la possibilità agli agricoltori di produrre energia più che a sufficienza per l'attività agricola non interferendo con chi ha investito  in agricoltura biologica o negli agriturismi recando loro un evidente impatto ambientale negativo. E' esemplare a questo proposito il comportamento di Nicola Capriotti, un noto odontoiatra ascolano da sempre proprietario terriero nell'entroterra, che ha rifiutato la proposta di impiantare un parco fotovoltaico sui suoi terreni.
Come specificato dal presidente della Provincia Piero Celani, che si è detto sorpreso per il clima di tensione nel quale il Consiglio provinciale ha dovuto lavorare sul tema, ora in fase di adozione del regolamento ci saranno i tempi di legge per presentare deduzioni e per la concertazione. E Gabriele Illuminati (Prc) ha poi voluto disinnescare la protesta legata alla paura di perdita dei posti di lavoro.
«Lavoro in una ditta – dice Illuminati – che aveva chiesto da tempo un preventivo per installare un impianto fotovoltaico sul tetto del capannone industriale ad una primaria società di settore, ma dopo mesi nessuno si è fatto vivo. Ora si affrettano tutti a fare impianti su terreni agricoli e per questo c'è fretta di regolamentare. Il lavoro in questo settore c'è, come ho dimostrato con un piccolo esempio, e ora si pongono solo alibi poco credibili».