A parlare è il direttore Confcommercio Giorgio Fiori che nel 2005 diede vita, (unitamente a Aci, Cisl, Confartigianato, Vivi Ascoli Viva, Moto Club Piceno e Gruppo Sportivo Aci) ad un Comitato Cittadino Pro Autodromo che fece di tutto e di più per realizzare in località Cartofaro di Campolungo, un impianto con tutti i crismi, organizzando tra l’altro proprio il 25 del mese di Luglio di quell’anno uno specifico convegno sulla tematica con l’ing. Adamo Leonzio (noto progettista di autodromi) per spigare all’intera cittadinanza i benefici economici, occupazionali e turistici che l’impianto avrebbe portato all’intero territori provinciale.
«E dire - aggiunge Fiori - c’erano tutti i presupposti (disponibilità dell’area ed investitore privato) per realizzare in fretta, con un project financing, una struttura che sarebbe stata di riferimento per tutti gli sport motoristici del centro sud poiché quasi tutte le strutture analoghe erano (e sono) concentrate nel nord Italia. Senza poi considerare l’indotto economico ed occupazionale poiché l’impianto era stato studiato per essere appunto utilizzato a tempo pieno anche da aziende industriali del settore motoristico, da team e sponsor, dalle scuole guida, nonché da tanti privati amanti della velocità che affollano sistematicamente circuiti grandi e piccoli anche nei giorni feriali»
«Ma ahimè - stigmatizza Fiori - è mancato allora l’ingrediente principale e cioè la volontà politica del fare. E se dunque oggi qualcuno dice, a ragione, che Fermo ha soffiato tante cose ad Ascoli ed ora anche l’autodromo o motodromo che dir si voglia, credo, di contro, che tutto non sia ancora perduto. Pertanto - conclude il direttore Confcommercio - avrei davvero piacere se il nuovo sindaco Guido Castelli, che sta già concretizzando progettualità lasciate in passato a se stesse, riprendesse in mano subito anche questa idea, (con il supporto del Comitato pro autodromo mai scioltosi), che alle casse comunali non costerebbe nulla mentre il beneficio che ne deriverebbe al Piceno sarebbe enorme».