La tartaruga marina è anche un ottimo indicatore biologico e la presenza, la quantità e la qualità delle sue popolazioni, rispecchiano lo stato di salute dei mari che frequentano. Lo stato di conservazione delle popolazioni di tartarughe marine presenti sul territorio e nelle acque territoriali italiane appare però critico. Infatti, soprattutto la pratica della pesca a strascico mette a rischio l’alta concentrazione di tartarughe marine del nord Adriatico e la loro salvaguardia. Per questo l’importante funzione, di recente realizzazione, del centro di prima accoglienza per le tartarughe che hanno bisogno di cure.
Questo in sintesi quanto emerso durante il convegno “Biodiversità marina – Adriatico un mare di tartarughe”, tenutosi oggi presso la sede di San Benedetto del Tronto dell’Università di Camerino. L’incontro organizzato dalla Riserva naturale regionale della Sentina, dal centro Unicam, in collaborazione con la Regione Marche, rientra nel programma di eventi per celebrare il 2010, anno internazionale della Biodiversità e proclamato dalle Nazioni Unite. Al convegno, presenti oltre ad esperti, docenti universitari, rappresentanti della Guardia Costiera e del Corpo Forestale dello Stato, anche l’assessore regionale ai Parchi e Riserve naturali, Sandro Donati.
“Porto il saluto della giunta regionale – ha detto Donati – evidenziando che la regione Marche, per le sua caratteristiche geologiche, ambientali, faunistiche, floristiche, è un prezioso patrimonio di biodiversità da tutelare, in un’ottica di conservazione innovativa Il nostro territorio è interessato da tipologie ecosistemiche naturali e seminaturali per una percentuale pari al 60% della superficie territoriale. Sta a significare che una grandissima parte del nostro territorio costituisce un habitat specifico di particolari specie”.
“Il centro di prima accoglienza per le tartarughe spiaggiate o in difficoltà – ha continuato l’Assessore - recentemente inaugurato presso la Riserva Sentina e che vede il coinvolgimento dell’Università di Camerino, insieme alla Rete regionale per la conservazione delle tartarughe marine, sono strutture basilari di cui la Regione Marche si è voluta dotare, siglando un protocollo d’intesa con Arpam, Enti parco e riserve, Cnr, Direzione marittima delle Marche, Corpo Forestale dello Stato, Fondazione Cetacea per monitorare e salvaguardare la presenza di queste specie marine”.
“Ai fini della tutela della biodiversità –ha concluso Donati il suo intervento- la Regione intende costituire un Osservatorio con l’obiettivo di assicurare la conservazione e l’uso sostenibile della diversità biologica attraverso azioni per il mantenimento o il ripristino in uno stato di conservazione soddisfacente degli habitat naturali e delle specie di interesse comunitario”.
Altro passo necessario per tutelare le biodiversità è sicuramente quello della maggiore informazione e consapevolezza delle persone perché la perdita di specie, quali quella della Tartaruga marina comporta danni economici, culturali ed ecologici.