In particolare il Decreto, di prossima pubblicazione sul BUR, riconosce al Consorzio la facoltà di salvaguardare, con tutti i poteri previsti dall’apposita normativa, questo straordinario prodotto simbolo del territorio. Si tratta dell’ultimo tassello ad una lunga procedura iniziata nel 2005 ad opera del Servizio Agricoltura della Provincia di Ascoli Piceno, che ne ha seguito passo passo il complesso iter.
Grazie, dunque, all’importante riconoscimento ministeriale, il Consorzio potrà tutelare l’oliva ascolana da abusi, atti di concorrenza sleale, uso improprio delle denominazioni tutelate e da ogni altro comportamento vietato dalla legge; attività esercitabile nei confronti di chiunque e in tutte le fasi della produzione, della trasformazione e del commercio. E’ bene ricordare che la “Dop Oliva ascolana del Piceno” è l’unica Dop ad avere una duplice veste commerciale: può essere, infatti, immessa nel circuito commerciale sia come oliva verde in salamoia che come oliva farcita. Nei tre anni di attività del Consorzio, le produzioni sono cresciute con oltre 42 ettari coltivati e più di 5.000 piante di ascolana tenera censite: un trend positivo e un interesse crescente per questo prodotto di pregio dell’agricoltura locale.
Il presidente del Consorzio Nazzareno Migliori ha ringraziato la Provincia ed il Ministero “per l’attenzione e la competenza con cui hanno seguito l’iter che ha portato a termine questo importante percorso di valorizzazione di un prodotto d’eccellenza del patrimonio agricolo Piceno.”
“L’importante passo avanti compiuto – ha sottolineato l’Assessore provinciale all’Agricoltura Giuseppe Mariani – non ci deve far cullare su quanto fatto ma deve essere di stimolo per l’importante lavoro di costruzione della massa critica di prodotto necessario per imporci sul mercato. Il prodotto – ha aggiunto l’Assessore - ha un alto valore aggiunto e tutta la filiera ne può beneficiare.”