Ascoli - «Abbiamo chiesto ed ottenuto – precisa il presidente Vincenzo Marini Marini - la stipula di un accordo parasociale tra i soci nel quale alla Fondazione è attribuito il potere di indicare un amministratore con delega piena ed esclusiva ad operare per individuare, reperire e proporre al Consiglio d’amministrazione della Restart srl le opportunità per la valorizzazione dell’area ex Sgl Carbon e la realizzazione di un polo tecnologico-scientifico e culturale».
Gli altri soci della Restart srl sono Fainplast col 38,57%, Restart scarl (31,43% ) e Emmetregi col 15,71%.
«E’ una idea clamorosa per lo sviluppo della comunità – aggiunge Marini Marini – Per la prima volta secondo e terzo settore fanno un passo indietro. Non è frequente che altri con l’85% delle quote accettino un nuovo socio che abbia una delega così importante.
Restart ha capito come in un’operazione del genere sia fondamentale il capitale sociale nel senso etimologico della parola come “societas”.
Per noi il rischio dell’iniziativa è ben più alto di perdere i 500 mila euro immessi nel capitale sociale, ma consiste nel non riuscire a realizzare un’opportunità per la comunità. Il futuro di Ascoli dipenderà da ciò che si farà in quell’area. E’ un’opportunità che non deve andare persa».
Anche da parte delle istituzioni però il sostegno è deciso. «Non avremmo mai proseguito nell’idea se Canzian, Celani e Castelli non avessero dimostrato una grande sensibilità – dichiara il presidente – Come non saremmo qui oggi se anni fa Bruno Bucciarelli non avesse pensato di costituire Restart e contattare singolarmente gli imprenditori, quando ancora era semplicemente uno di loro e non il presidente di Confindustria Ascoli».
Ma chi sarà l’eminenza grigia che sarà indicata dalla Fondazione? Le parole di Marini Marini non risolvono l’interrogativo.
«Di sicuro non sarà del luogo – spiega– Già ci siamo noi, se qualcuno avesse voluto, avrebbe partecipato. Non sarà una personalità tradizionale, come un economista o un manager. Vogliamo qualcuno che abbia una mentalità innovativa e abbia spirito di comunità. A che serve un accademico?».
«Al di là dei titoli non esiste ancora un vero e proprio progetto definitivo – sostiene il presidente Restart Franco Gaspari – Nessuno è in grado perché è necessario ultimare alcuni aspetti. Oggi abbiamo riportato l’area della Sgl al territorio. Sappiamo che il progetto sarà difficile ed il tempo è una variabile da non sottovalutare».
Già il tempo. Quanto ci vorrà? «E’ ridicolo pensare al prossimo settembre – dice Marini Marini – Prima di un anno non è serio parlare di un progetto che sia degno. Ora è tempo di lavorare e fare qualcosa di veramente concreto. Oggi abbiamo buttato il cuore oltre l’ostacolo».
COS'E' RESTART
Soci Restart srl |
Capitale ( euro ) |
% |
Fainplast srl |
|
38,57% |
Restart scarl |
1.100.000,00 |
31,43% |
Emmetregi srl |
550.000,00 |
15,71% |
Fondazione Carisap |
500.000,00 |
14,29%
|
TOT. |
3.500.000,00 |
100,00% |
«Ci fanno comandare anche con il 14%». Il presidente della Fondazione Carisap Vincenzo Marini Marini commenta con una battuta l’ingresso nel capitale della Restart srl. La Fondazione immette 500 mila euro nel capitale sociale.
Nella compagine sociale il 38,57% è detenuto dalla Fainplast di Faraotti con 1 milione 350 mila euro di capitale.
«Crediamo molto in questo progetto – dice il fondatore dell’azienda di Campolungo – Sarà difficile, ma vogliamo fare qualcosa che rimanga nella storia di Ascoli».
Restart scarl possiede il 31,43% e 1 milione e 100 mila euro di capitale. Poi c’è la Emmetregi srl di Lorenzo Sensi - società immobiliare umbra, cliente e socia da tempo della Fainplast - con una quota del 15,71% e 550 mila euro di capitale. «Sono nato a Cupra Montana ed ho passato molti anni anche nel Fermano – commenta Sensi – Oggi vivo ad Assisi, ma ormai mi sento ascolano d’adozione».