L'incontro si era reso necessario a seguito della situazione creatasi nello stabilimento ascolano della Manuli, dopo la decisione dell'azienda di portare fuori dallo stabilimento i macchinari della linea Banbury1.
«Tale operazione - recita il comunicato della Prefettura - non implica affatto l’impossibilità di mantenere i previsti livelli occupazionali, anzi, come è negli auspici, sarebbe teoricamente possibile un incremento dei posti di lavoro, fino a tre volte, nel reparto Banbury2.
La Manuli ha anche comunicato l’investimento, in alcuni reparti dello stabilimento di Ascoli Piceno (Large bore1, Refri e Tal), per un importo di circa cinquecentomila euro. Entrambe le parti hanno sottolineato che gli accordi predetti sono gestiti in piena collaborazione e che sono stati arricchiti di contenuti nuovi e sicuramente migliorativi rispetto agli impegni originariamente assunti dall’azienda».
Critici restano Sdl e Ugl, i sindacati che non ratificarono l'accordo con la Manuli: c'è preoccupazione che la cessione dei macchinari dell’azienda possa produrre ulteriori rischi per l’occupazione picena. Anche i lavoratori non credono alle parole rassicuranti e si sentono presi in giro. Su Facebook sale la protesta degli operai nel vedere le istituzioni e sindacati "andare a braccetto con l'azienda".