Crisi del Piceno, Quaglietti attacca Manuli e politici

Crisi del Piceno, Quaglietti attacca Manuli e politici

«Solo promesse in campagna elettorale. La Manuli smantella, cosa fanno le istituzioni?»

E’ stato il consigliere Massimo Rossi ad intervenire affinché Quaglietti, ora in cassa integrazione come i due terzi dei suoi colleghi operai, potesse parlare all’assemblea. «Qui siamo in Consiglio – ha detto Rossi – sentiamo la sua voce». E il presidente Falcioni ha acconsentito.
«Facciamo parte di un territorio che si sta desertificando – ha esordito Quaglietti – Le speculazioni ci sono state. Il governo ha messo nelle mani degli industriali tanti milioni. Cosa ci hanno dato? Nulla. Hanno soltanto sfruttato il nostro territorio e se ne sono andati via.
 Blocchiamo insieme lo strapotere di queste multinazionali nella nostra provincia che minacciano di andar via e lasciarci in mezzo ad una strada. Altrimenti lo faremo noi lavoratori da soli.
La Manuli – ha aggiunto Quaglietti rivolgendosi al Consiglio – sta smontando una fabbrica. E nessuno dice nulla. Ma è possibile che solo noi dobbiamo sentirci dire: “Ah questi sono i soliti casinisti…”. Questo è un tessuto industriale che sta andando via.
Ce ne accorgiamo, o no? Ci interessa, o no? Sono 8 mesi che la Manuli deve incontrarsi con sindacati ed istituzioni per proporre il piano industriale dell’azienda. Ma ormai è chiaro a tutti quale sia il piano: smantellare in silenzio la fabbrica di Ascoli. Sono andati via due reparti di nuova generazione, sta andando via un reparto che dava lavoro a 250 persone. Ma le sappiamo queste cose? O facciamo finta di non saperle? Noi lavoratori ci teniamo davvero. E voi politici? Cosa fa la politica del nostro territorio? Basta con gli spot elettorali, mettetevi al fianco dei lavoratori, e non solo durante le manifestazioni.
Spero che l’Amministrazione provinciale – ha concluso Quaglietti - convochi subito la Manuli, i sindacati e i lavoratori i quali aspettano ancora i corsi di formazione promessi per integrare i salari. Era anche questo un impegno».
Quaglietti abbandona l'aula. E scendono giù gli applausi.