«C'è stato un incontro dove ho raccolto – dice l'assessore Canzian – molte preoccupazioni di sindaci della Val Vibrata e del consigliere regionale del Pd, Claudio Ruffini, sul fatto che la Regione Abruzzo non avrebbe appostato risorse facendo leva dai Fas (Fondi per le aree sottoutilizzate, ndr) per i progetti da presentare nel protocollo che attualmente è in stallo e che occorre rimettere in moto con celerità. In questa settimana mi metterò in contatto con l'esecutivo regionale abruzzese per fare la massima chiarezza su questo punto».
Da queste preoccupazioni e dalla situazione di grave crisi strutturale del Piceno nasce il messaggio dell'assessore Canzian a che il territorio si mobiliti sotto un'unica bandiera: il rilancio del Piceno.
«La Regione Marche continua a prodigarsi per mantenere la coesione sociale – dice Canzian - impegnando 50 milioni di euro per gli ammortizzatori sociali. Risorse atte a sostenere i lavoratori in mobilità e in cassintegrazione, ma questo non può essere sufficiente: occorre pensare al rilancio puntando intanto sui progetti già in campo come la riconversione della Sgl Carbon, la metropolitana di superficie, l'intervalliva abruzzese-marchigiana (la Mezzina) e appunto sul protocollo Val Vibrata-valle del Tronto.
Al di là dei colori politici le istituzioni, gli imprenditori, la categorie e le forze sociali, debbono costituire un fronte unico. Provincia e Comune insieme alla Regione si impegnino con il Governo per quest'unico obiettivo». Nel corso della festa del Primo maggio a Castel di Lama erano presenti, oltre ai segretari provinciali di Cgil, Cisl e Uil Collina, Angelini e Pacetti, anche il sindaco Patrizia Rossini, il presidente della Provincia Piero Celani e il presidente di Confindustria Bruno Bucciarelli.
Per Celani, poiché il territorio subisce una crisi globale e non ciclica, occorre pensare ad un rilancio di ampio respiro.«Partendo da un marketing territoriale a 360 gradi – dice il presidente delle Provincia di Ascoli - dalla qualità della vita del Piceno a quella prettamente industriale, si devono enucleare le attrattività per imprese che abbiano testa pensante nel territorio per non incorrere nuovamente nella logica di ristrutturazione delle multinazionali».
E Celani sul protocollo della Val Vibrata chiede chiarezza all'Abruzzo. «Se gli amici abruzzesi – dice il presidente della Provincia – hanno idee diverse da quelle espresse in precedenza, lo dicano chiaro e noi penseremo ad un protocollo della Valle del Tronto con il Ministero dello Sviluppo Economico».
Quello della falcidie dei posti di lavoro e delle aziende che chiudono, spesso senza motivazioni plausibili, è un tarlo per il presidente di Confindustria. «Lanciamo un appello alle imprese che vogliono lasciare il territorio – dice Bruno Bucciarelli – perché prima si confrontino con Confindustria e consentano il subentro agli imprenditori locali per non disperdere know how e produttività.
Perché per far ripartire un'azienda da zero occorrono molte energie, mentre le professionalità di questo territorio sono indiscutibili e hanno fatto la fortuna di molte attività». Il taccuino del presidente di Confindustria ha dei punti fermi: Maflow, B&B e Manuli, imprese che “galleggiano” in acque incerte. E per la zona franca Confindustria ritiene che ormai, visti i dati della disoccupazione che si attestano oltre il 9%, Ascoli abbia i parametri per rientrare nelle prossime che il Governo ha in animo di istituire.