Uno studio della Commissione ha messo in luce che in Europa, una percentuale di minori compresa tra il 10% ed il 20% è vittima di violenze sessuali. Alcune forme di violenze sessuali sono in preoccupante aumento.
La Commissione chiede che siano perseguite penalmente attività come il “grooming”- stringere amicizia con il minore per poi abusarne – ha accertato,inoltre, che è in aumento il “turismo sessuale”e si chiede quindi, in questo caso, di punire il responsabile anche se l’abuso è commesso al di fuori del territorio della UE.
Cresce il numero dei siti a contenuto pedopornografico e le vittime ritratte sono sempre più giovani ed il materiale più esplicito e violento. Il 20% degli autori di violenze sessuali tende a commetterne nuovamente dopo la condanna.
La lotta a questi reati da parte della Commissione europea si concretizzerà con una serie di iniziative con pene severissime in tutta l’Unione per chi adescherà minori su Internet a fini di abuso.
I “turisti sessuali” che si recano all’estero per abusare di minori saranno perseguiti una volta tornati in patria, le giovani vittime saranno protette in modo da evitare loro traumi aggiuntivi quando dovranno testimoniare di fronte alle autorità giudiziarie, e riceveranno consulenza ed assistenza legale gratuita.
Ogni colpevole dovrà sottoporsi ad un esame individuale ed avrà accesso ad un trattamento personalizzato per evitare la reiterazione del reato.
E’ prevista l’interdizione del condannato da tutte quelle attività che comportino contatti con minori e questa disposizione varrà per tutta l’Unione, non solo nel Paese in cui è stata pronunciata la condanna.
Gli Stati membri avranno l’obbligo di provvedere al blocco degli accessi ai siti web a contenuto pedopornografico. Spetterà agli Stati decidere come disporre tale blocco salvaguardando le garanzie giuridiche.
La nuova normativa sostituirà quella attuale in vigore dal 2004 e sarà esaminata nelle prossime settimane dal Parlamento europeo e dal Consiglio dei Ministri della UE e, una volta approvata,dovrà essere recepita nel più breve tempo possibile nelle normative nazionali pena il deferimento alla Corte di Giustizia per quegli Stati che non le avranno adottate.