La vicenda in questione riguarda il reverendo Lawrence C. Murphy, che aveva lavorato nella scuola dal 1950 al 1977. «Un caso tragico - riferisce il portavoce vaticano padre Lombardi - che ha coinvolto vittime particolarmente vulnerabili che hanno sofferto terribilmente per quello che lui ha fatto. Abusando sessualmente di bambini che erano menomati nell'udito, padre Murphy ha violato la legge e, cosa ancora più importante, la sacra fiducia che le vittime avevano riposto in lui. Il Vaticano è stato messo a conoscenza del caso solo nel 1996, anni dopo la fine delle indagini». Sui motivi per i quali padre Murphy non sia mai stato punito riducendolo allo stato laicale, il portavoce ha risposto che «il diritto canonico non prevede punizioni automatiche».
Nel 1996 il cardinale Ratzinger, alla guida della Congregazione per la dottrina della fede, non rispose a due lettere sulla vicenda inviate dall'arcivescovo di Milwaukee Rembert G. Weakland. Dopo otto mesi il suo vice, cardinale Tarcisio Bertone, oggi segretario di Stato vaticano, incaricò i vescovi del Wisconsin di avviare un processo canonico segreto che avrebbe potuto portare all'allontanamento di padre Murphy. Ma Bertone, secondo il quotidiano Usa, fermò il processo dopo che padre Murphy scrisse personalmente al cardinale Ratzinger spiegando che non avrebbe dovuto essere messo sotto processo perché pentito e in cattive condizioni di salute. «Le norme della Chiesa - dice Lombardi - non hanno mai proibito la denuncia degli abusi sui minori alle autorità giudiziarie».