E’ una situazione particolare quella venuta alla luce di recente in Irlanda, nel corso di vari decenni con centinaia di “vittime”, dovuta anche alla mancata applicazione delle norme canoniche.
Papa Ratzinger rivela: «In diverse occasioni ho incontrato vittime di abusi sessuali, ho ascoltato le loro vicende ho preso atto della loro sofferenza, ho pregato con e per loro» e si è detto «veramente dispiaciuto».
«Quando eravate sufficientemente coraggiosi per parlare di quanto vi era accaduto,nessuno vi ascoltava – scrive ancora Benedetto XVI - Quelli di voi che hanno subito abusi nei convitti hanno percepito che non vi era modo di fuggire dalle vostre sofferenze. Voi trovate ora difficile perdonare o essere riconciliati con la Chiesa.
A suo nome esprimo apertamente la vergogna ed il rimorso che tutti proviamo».
Severissimo il Papa quando si rivolge ai sacerdoti ed ai religiosi che hanno abusato dei ragazzi: «Avete tradito la fiducia riposta in voi da giovani innocenti e dai loro genitori. Dovete rispondere davanti a Dio onnipotente come pure davanti ai tribunali. Avete perso la stima della gente ….e rovesciato vergogna e disonore sui vostri confratelli….un grande danno è stato perpetrato alla Chiesa».
Benedetto XVI dice poi ai vescovi «Non si può negare che avete mancato a volte gravemente nell’applicare le norme di diritto canonico codificate da lungo tempo circa i crimini di abusi ai ragazzi….si sono verificate mancanze di governo.
Tutto questo ha seriamente minato la vostra credibilità». Ha poi annunciato: «Intendo indire una Visita Apostolica in alcune diocesi irlandesi come pure in seminari e congregazioni religiose». Il Papa ha anche detto:«Nessuno si immagini che questa penosa situazione si risolverà in breve tempo» ed ha proposto una missione a livello nazionale per tutti, vescovi, sacerdoti e religiosi.
“E’ una lettera con espressioni forti”, ha commentato Padre Federico Lombardi, direttore della sala stampa vaticana, ed ha proseguito “sembra un documento onesto e sincero quando ci riferisce di aver avuto incontri con le vittime”.
Al termine della lettera Benedetto XVI chiede ai cristiani di “non perdere la speranza né la fede” e crede in “una chiesa purificata dalla penitenza e rinnovata nella carità pastorale”.