Carbon: macché speculazione edilizia è il Polo il cuore del progetto

Carbon: macché speculazione edilizia è il Polo il cuore del progetto

Bucciarelli: La città di Ascoli può sopportare la realizzazione di 40 o 50 appartamenti

La facoltà di Architettura dell'Unicam e Tecnomarche  hanno redatto il piano di fattibilità, ognuna per la parte di competenza: urbanistica all'università e la ricerca dei contenuti e delle aziende per il Polo scientifico e tecnologico (il cuore del progetto) con la previsione economico-finanziaria al centro di ricerca. Bruno Bucciarelli, presidente di Confindustria, ma in precedenza presidente di Restart Scarl, il consorzio di 40 imprese ascolane che acquista l'area Carbon, ha messo l'anima in pace ha chi ha sempre soffiato sull'immaginario della speculazione edilizia.
«La città di Ascoli – dice Bucciarelli – può sopportare la realizzazione di 40 o 50 appartamenti all'anno, questo dato è relativo ad una situazione economica normale, in tempo di crisi come ora la cifra si abbassa, parliamo di tutta la città, area Carbon compresa.
E ci si può tranquillamente togliere dalla testa che la parte edilizia da sola possa sostenere i costi della bonifica che ammontano a 35 milioni di euro, più altri 5 milioni per abbattere edifici e mettere in sicurezza la zona. Restiamo dunque con i piedi per terra: il cuore è il Polo scientifico e tecnologico che occorre riempire di contenuti e deve rendere sostenibile l'intera operazione, nella massimizza trasparenza».
Le istituzioni,  Comune e Provincia, fanno corpo unico. «Trovare risorse per la bonifica è il punto cruciale – dice il sindaco Guido Castelli – occorre puntare sulla possibile rimodulazione dei fondi Fas regionali vista a mortalità di progetti ad Ancona (la cittadella, ndr) e a Fossombrone. Forse si parla di 10 milioni di euro che la Regione dovrebbe spostare sulla bonifica della Sgl Carbon. Ditemi quanto cosa la bonifica dell'area e sapremo definire nella variante cosa fare, sempre seguendo gli indirizzi del Prg».
Per Castelli la bonifica è un credito che Ascoli vanta nei confronti della Sgl Carbon. La domanda del sindaco alla Regione è:«La bonifica è un onere che devono pagare solo gli ascolani ?». Il presidente della Provincia Piero Celani è pragmatico e punta al sodo.
«La Regione Marche deve fare due cose – dice Celani – continuare a sostenere la valenza regionale del nostro sito e diventare il catalizzatore di grandi realtà a livello nazionale che vogliano impiantare centri di ricerca nel Polo scientifico e tecnologico. Non può limitarsi a centri di ricerca regionali. Il Polo è la parte produttiva, l'industria della ricerca scientifica.
E' un'area che ha valenza provinciale con la metropolitana di superficie che unisce Ascoli alla costa». Quello della valenza provinciale della riqualificazione è l'assunto del preside di Architettura Umberto Cao.
«Nello studio di massima abbiamo pensato – dice Cao – che non si può consumare altro suolo. Il consumo in Europa è preoccupante. Ad Ascoli si dovrebbe intervenire dove si è già costruito e gli immobili hanno cessato il ciclo vitale. Nella Sgl Carbon abbiamo individuato gli edifici che andrebbero riutilizzati.
L'idea dalla quale siamo partiti è quella del mantenimento di una rilevante parte del verde, attrezzato e non». Su questo concetto si misurano due differenze tra le associazioni: Italia Nostra non si oppone alla ricostruzione mantenendo la cubatura preesistente, Legambiente vuole esclusivamente il riuso degli immobili, attesa che tutti dicono economicamente non sostenibile. Sollevato anche il problema dello stadio: spostarlo e dove.
E' un altro dibattito.