L’idea del Parco Tecnologico, del Museo della Scienza, della Città del Sapere sul modello Bagnoli, del recupero e riutilizzo dei capannoni come spazi di archeologia industriale, è un’idea che noi portiamo avanti da anni e che a quanto pare non dispiace neanche al Sindaco Castelli, aperto a soluzioni di questo genere. Nei due incontri che si sono svolti recentemente sull’argomento SGL Carbon, abbiamo molto apprezzato l’intervento del Sindaco che ha giustamente evidenziato 2 punti fondamentali:
1) La bonifica del sito è una priorità assoluta e va fatta seriamente, e qualora il Consorzio RESTART non riuscisse, per vari motivi (ad esempio per mancanza di fondi) a portarla a termine, essa rimarrà in capo al responsabile dell’inquinamento, cioè alla SGL Carbon, facendo rispettare il sacrosanto principio “chi inquina paga”.
2) La variante urbanistica dovrà essere fatta seguendo le indicazioni del nuovo PRG, in accordo con i progettisti incaricati del nuovo PRG e con il Prof. Cervellati, evitando il solito malcostume di procedere per “stralci” edilizi ottenuti a colpi di varianti e di accordi di programma.
Il Sindaco Castelli ha giustamente ricordato che la città di Ascoli vanta un credito nei confronti della SGL Carbon, riferendosi al sito inquinato. Noi vorremmo aggiungere che vi è stato un costo umano altissimo di cui nessuno parla e che è stato accuratamente occultato in tutte le recenti discussioni “urbanistiche” sulla vicenda SGL Carbon. E’ veramente intollerabile l’ipocrisia che regna in questi dibattiti, in cui personaggi che non hanno mai speso neanche una parola per denunciare l’inquinamento della Carbon, anzi l’hanno sempre negato fino a quando si sono dovuti arrendere di fronte all’evidenza, discettano ora sul futuro dell’Area SGL Carbon.
Inoltre, non bisogna dimenticare che su tutta l’area incombe la minaccia di una colossale speculazione edilizia, che vorrebbe realizzare in quella zona e in zona Stadio centinaia di nuovi appartamenti più l’ennesimo piastrone commerciale, interventi a nostro avviso assolutamente non necessari.
Si parla tanto degli interventi di recupero a parchi di archeologia industriale realizzati nella Ruhr in Germania, ma in questi interventi la quantità di residenze è sempre stata molto ridotta.
Come ha detto anche l’ex-Presidente di RESTART, Bucciarelli, il mercato non riesce ad assorbire più di 40-50 nuovi appartamenti, per cui è meglio che gli aspiranti speculatori si rassegnino. A tal fine, auspichiamo che venga indetto un Concorso di Idee di Architettura a livello nazionale e internazionale per trovare la soluzione migliore dal punto di vista urbanistico e architettonico. Dovunque in Europa e anche in Italia, in presenza di grandi aree industriali dismesse, si sono fatti i Concorsi di idee. Facciamolo anche noi, con una Commissione altamente qualificata, e vinca il migliore! La Fondazione sarà certamente contenta di finanziare una iniziativa del genere e dunque a contribuire in questo modo a ridisegnare e a riprogettare il futuro dell'intera città. Ci sono infatti diversi aspetti del progetto presentato da UNICAM che non ci convincono: la disposizione degli impianti sportivi, il grande anello viario che circonderebbe la zona, la nuova piazza, la grande rotatoria e l’arretramento della stazione ferroviaria (sarebbe meglio invece far penetrare il treno fin dentro l’Area Carbon e creare così un nuovo quartiere a impatto zero e libero dalle auto). Dopo decenni e decenni di inquinamento, è giusto che la città venga risarcita in qualche modo prevedendo nella zona un grande Parco urbano che segnerebbe la parte conclusiva di quel grande Parco fluviale del Tronto che, partendo dalla Riserva della Sentina, andrebbe a concludersi proprio sull’Area SGL Carbon.
Ribadiamo il nostro no alla realizzazione di nuove centrali Turbogas o a Biomasse in quella zona: è molto meglio puntare decisamente sulle energie rinnovabili come il fotovoltaico, come già è stato fatto in altre parti d’Europa.
Ribadiamo inoltre - conclude Legambiente - la nostra richiesta formale alle Amministrazioni coinvolte nel Piano di Riconversione di poter entrare a far parte, con un nostro rappresentante, del Tavolo di Concertazione sulla SGL Carbon. E’ arrivato il momento di coinvolgere coloro che hanno sempre difeso il diritto alla salute e ad un ambiente non inquinato nel Tavolo che dovrà decidere sul futuro dell’Area».