In particolare, «non avendo creato una rete adeguata ed integrata di impianti di recupero e di smaltimento dei rifiuti nelle vicinanze del luogo di produzione e non avendo adottato tutte le misure necessarie per evitare di mettere in pericolo la salute umana e di danneggiare l’ambiente in Campania, è venuta meno agli obblighi che le incombono in forza della direttiva rifiuti». Tale situazione ha messo in pericolo la salute umana e recato pregiudizio all'ambiente. Ora l'Europa darà il via ad una nuova inchiesta per verificare la situazione nella Regione. Se venissero riscontrate nuove irregolarità l'Italia sarà soggetta ad una sanzione.
Restano dunque congelati i fondi comunitari destinati alla Campania e bloccati dalla Commissione europea dopo l'avvio della procedura d'infrazione. In ballo ci sono circa 500 milioni di euro, secondo i dati della Regione, di cui 300 della programmazione 2007-2013 e i restanti dei sette anni precedenti, bloccati da Bruxelles a giugno del 2007.