Terremoto in Cile, il racconto di un'ascolana a Santiago

Terremoto in Cile, il racconto di un'ascolana a Santiago

«Sono stati momenti di puro panico. Ancora adesso la terra trema»

«Tanta paura ma stiamo tutti bene» scrive Gabriella sulla sua pagina di Facebook.
«Sono stata molto più fortunata di altri. Quella sera mi trovavo a Santiago - ci dice Gabriella - Ero in una discoteca quando all'improvviso ha iniziato a muoversi il pavimento. La gente si è messa a correre verso le uscite e ad urlare. Sono stati momenti di puro panico. La corrente è andata via subito e le strade erano piene di gente. Ancora adesso la terra trema». 
Da sabato scorso la televisione e i media stanno raccontando la vicenda ora dopo ora.
«La tv fa vedere solo il peggio del peggio ovviamente - commenta  Gabriella - Leggo i giornali italiani e vorrei tranquillizzare i parenti e gli amici. I miei genitori hanno passato momenti terribili, sono riuscita a contattarli solo dopo qualche ora. Immagino la paura dei familiari di Federico Angelini. Qui in Cile ad eccezione di alcune zone, in generale gli edifici sono ben costruiti a livello antisismico e hanno resistito bene alla scossa. Se l'Italia avesse subito un evento simile sarebbe stata spazzata via».
Ed ora cosa accadrà? «Non lo so. Non so nulla - afferma Gabriella - La mia casa è a Concepcion. Solo per puro caso non ero lì. I miei vorrebbero che tornassi, ma anche volendo ora non è possibile. L'aeroporto è distrutto, c'è il coprifuoco, i saccheggi sono tanti e in giro ci sono molti criminali. La situazione è difficile». Gabriella si trova in Cile per la sua tesi dottorale. L'argomento? I terremoti. «Ora - racconta - non posso dire di non aver materiale per la tesi».