dei sette appartamenti di edilizia popolare occupati abusivamente dallo scorso mese di settembre nel quartiere Agraria a Porto d’Ascoli. Mercoledì 24 febbraio si è svolto in Comune un incontro per affrontare la questione. Tra le altre cose, è stato deciso di svolgere una ricognizione del patrimonio di case di edilizia popolare di proprietà comunale, libere per il bisogno di importanti lavori di manutenzione. In ogni caso, per l’assegnazione delle case popolari, il riferimento resta la graduatoria ufficiale stilata dal Comune, che nei prossimi mesi verrà rifatta, a seguito del bando scaduto lo scorso 14 gennaio (le domande sono state circa 360).
In passato non si era mai verificata a San Benedetto una simile emergenza abitativa. Al massimo la sporadica occupazione di un appartamento. Il Comune intende ora ripristinare la legalità, dopo l’atto di violenza esercitato dagli occupanti. I sette casi, peraltro, differiscono tra di loro. Infatti, un appartamento è occupato da persone ufficialmente residenti nel Comune di Monteprandone, un altro da persone residenti a Martinsicuro. Le due Amministrazione comunali verranno coinvolte nella discussione per arrivare ad una soluzione. Gli altri appartamenti presentano casi di differente portata sociale: ci sono appartamenti occupati da soli adulti, e altri ancora da famiglie con bambini. Si dovrà ora ragionare sulla possibile soluzione, ma sempre nel rispetto delle graduatorie, delle regole, dei requisiti e delle possibilità che il Comune potrà intercettare.
Per meglio affrontare eventuali futuri casi di case popolari abusivamente occupate, il sindaco Gaspari intende sollecitare un incontro al prefetto e al questore di Ascoli, onde stilare un protocollo d’intesa sulla procedura da seguire, e in particolare per evitare che tali situazioni possano protrarsi per molti mesi come in questa occasione. All’incontro odierno hanno preso parte, oltre al sindaco Gaspari, l’assessore alle Politiche della città solidale Loredana Emili, il direttore dell’ERAP di Ascoli Mirko Trapè, il dirigente Stefania Di Lorenzo e il funzionario Domenico Procaccini dello stesso ente.