La struttura potrebbe esser collocata nel primo casolare in prossimità del primo svincolo della sopraelevata (entrata sud della Riserva).
«Si tratta di un tipo di attività ecocompatibile - scrivono le Associazioni - che potrebbe veramente dare un nuovo impulso, anche economico, alla Riserva, insieme ad altre iniziative ecocompatibili come la riconversione dei terreni della Sentina all'agricoltura biologica e lo sviluppo di nuovi flussi di turismo scolastico e naturalistico. Una volta realizzato il sottopasso di San Giovanni, che costituirà una nuova, comoda via di accesso alla Sentina, il centro di ippoterapia potrà diventare un ottimo biglietto da visita per l'entrata sud della Sentina. Ormai tramontata l'ipotesi del campo da golf, perché i suoi stessi promotori si sono resi conto che è impraticabile, rimane aperta la strada a tutte quelle attività che in qualche modo possono rivitalizzare l'area e renderla fruibile oltre che con la bicicletta, anche andando a cavallo. Non si tratta dunque di riproporre il vecchio progetto di un ippodromo alla Sentina, anche quello bocciato dalle Associazioni ambientaliste per vari motivi, ma di un modo naturale di rendere accessibile e fruibile la Sentina anche ai disabili.
In questo modo si rispetterebbe anche la volontà espressa nel lascito degli Sgariglia di un utilizzo a fini di utilità sociale della Sentina. Il lascito infatti prevedeva l'utilizzo dell'area e delle sue entrate a favore delle classi più disagiate. La realizzazione di un centro di riabilitazione tramite Ippoterapia alla Sentina - concludono le associazioni - rappresenterebbe anche un modo per riqualificare tale area da un punto di vista sociale, e siamo convinti che la realizzazione di un'attività di questo genere contribuirebbe molto a scoraggiare la presenza di persone poco raccomandabili in quella zona».