«Tra le regioni che Enel-Edf hanno identificato come siti potenziali per i reattori ci sono: Monfalcone (Friuli Venezia Giulia), Chioggia (Venezia), Caorso (Emilia Romagna), Fossano e Trino (Piemonte), Scarlino (Toscana), San Benedetto del Tronto (Marche), Montalto di Castro e Latina (Lazio), Termoli (Molise), Mola di Bari (Puglia) o un sito tra Nardò e Manduria, Scanzano Ionico (Basilicata), Oristano (Sardegna), Palma (Sicilia)». Un portavoce di Enel non ha voluto commentare la notizia.
A tal proposito fa sentire la sua voce il presidente della Riserva naturale, Pietro D'Angelo: «Se la Sentina fosse tra questi siti, saremmo pronti a contrastare con ogni mezzo tale nefasta eventualità e siamo sicuri che al di là degli schieramenti politici, la mobilitazione sarebbe generale».
«Una centrale nucleare è pericolosa - hanno dichiarato l’assessore regionale Gianluca Carrabs, l’assessore comunale sambenedettese Paolo Canducci - A 23 anni dal referendum in cui fu bocciata dagli italiani, non si può tornare a prendere in considerazione l’energia nucleare».
In merito alle parole pronunciate da Paolo Canducci e dagli altri Verdi sambenedettesi sulla posizione in tema di centrali nucleari dei loro alleati di coalizione interviene Daniele Primavera, candidato al Consiglio regionale per Rifondazione Comunista.
«L’Udc nostrano – esattamente come quello nazionale – è da sempre favorevole sia alla tecnologia nucleare che all’immediato sviluppo di nuove centrali - dichiara Primavera - Il senatore Ciccanti, infatti, soltanto il 4 Maggio 2005 firmava la proposta di legge 3407 insieme al collega Calogero Sodano, vecchia conoscenza dei tribunali penali siciliani. La proposta di legge, denominata “Norme per la costruzione e gestione di impianti per l'energia nucleare e messa in servizio delle centrali nucleari già esistenti sul territorio italiano”, prevedeva, com’è evidente, una netta accelerazione di quel percorso, tanto che l’articolo 1 del DDL diceva testualmente: “L’Ente nazionale per l’energia elettrica (ENEL) è autorizzato ed impegnato a predisporre le procedure necessarie per la rimessa in servizio delle centrali nucleari esistenti sul territorio italiano prevedendo la ripresa della capacità produttiva al 100 per cento entro tre anni.” Risparmio il resto - conclude l'esponente di Rc - rimane soltanto la comprensione per le difficoltà di un partito, quello di Canducci, che un giorno lancia allarmi sul nucleare e il giorno dopo sigla accordi con i suoi sostenitori».