Province e Aree protette dovranno prevedere abbattimento selettivo dal 15 febbraio al 31 marzo
Lo richiede la Regione Marche che ha invitato le Amministrazioni provinciali e i gestori delle Aree protette a definire Piani di abbattimento degli ungulati. La selezione dovrà avvenire tra il 15 febbraio e il 31 marzo 2010. Le Province invieranno alla Regione la calendarizzazione dei Piani, la zonizzazione dei territori, il numero dei capi da sopprimere e i risultati ottenuti. Province e Aree protette dovranno coordinarsi per raggiungere il controllo numerico della popolazione nei territori di rispettiva competenza. Il provvedimento è stato adottato per fronteggiare una situazione di emergenza, ripetutamente segnalata dalle associazioni agricole e da numerosi sindaci. Nell’ultimo triennio i danni causati dalla fauna selvatica all’agricoltura hanno subito un forte incremento. La causa principale va attribuita alla crescita demografica dei cinghiali; specie che arreca, da sola – secondo le stime più attendibili – l’80 per cento dei danni all’agricoltura e il 40 per cento degli incidenti stradali. L’impennata è determinata anche da una non corretta metodologia del prelievo venatorio applicato. A pochi giorni dalla chiusura della caccia, nonostante che il calendario venatorio 2009/2010 abbia autorizzato ulteriori sei giornate di caccia al cinghiale, continuano a pervenire, in Regione, segnalazioni preoccupate. La Giunta regionale ha ritenuto necessario prevedere un Piano di contenimento straordinario, che Province e Aree protette dovranno attivare prima dell’imminente arrivo della stagione produttiva agricola: epoca in cui si manifestano maggiormente i danni determinati dagli ungulati alle coltivazioni e alla circolazione stradale.