Mega allevamento a Cupra, ecco la ferita all'ambiente

Mega allevamento a Cupra, ecco la ferita all'ambiente

La colata di cemento (oltre 300 mc) già realizzata, ha provocato una ferita all’area tutelata

Probabilmente a causa della notizia che la Regione Marche ha chiesto al Comune di Cupra Marittima di revocare l’autorizzazione perché ritenuta illegittima in quanto sprovvista di VIA, invece necessaria per questo tipo di impianti in osservanza alla L.R. 7/2004. È desolante sentire dal Sindaco D’Annibali  il ritornello “stiamo vedendo…dobbiamo verificare…stiamo approfondendo..” ed intanto i lavori vanno avanti, con un’autorizzazione illegittima, provocando un devastante impatto sull’ambiente e se non saranno immediatamente bloccati ci troveremo un impianto ad alto rischio di inquinamento dell’aria e delle falde acquifere, ad alto rischio del diffondersi di malattie infettive, con ripercussioni negative a tutte le attività presenti sul territorio cuprense.
Caro Sindaco se c’è la volontà di fermare tutto questo, lo faccia subito, la strada le è stata chiaramente indicata dalla Regione Marche.
In quanto al rapporto di collaborazione costruttivo instaurato in questi mesi con il Comitato, si è interrotto quando abbiamo visto che al di là delle parole, avendo l’Amministrazione in mano gli strumenti per fermare il progetto, inspiegabilmente non lo ha fatto, le motivazioni di un’eventuale rivalsa della Società ci appaiono pretestuose; come sarebbe possibile accampare rivalse se si annulla un’autorizzazione illegittima?
Se il progetto non viene fermato, le rivalse le faranno le attività danneggiate e tutti i cittadini cuprensi, “proprietari” dei valori ambientali naturali, sia verso la Società che verso l’Amministrazione Cuprense che di fatto non ha impedito una costruzione viziata da un’autorizzazione illegittima, così come dovranno fare fronte a responsabilità legali e penali qualora venissero riscontrate.
Il Comitato si rende comunque disponibile a riprendere una costruttiva collaborazione con l’Amministrazione, qualora la stessa procedesse alla revoca dell’autorizzazione e il blocco dei lavori in corso».