/Carceri, ad Ascoli situazione potenzialmente esplosiva
Carceri, ad Ascoli situazione potenzialmente esplosiva
«Solo grazie ai rapporti umani tra detenuti e polizia penitenziaria si mantiene il controllo»
E' questa la denuncia fatta dai Radicali Marco Perduca e Andrea Granata dopo la visita ispettiva al carcere del Marin condotta anche col Consigliere regionale socialista Tonino D'Isidoro e Ivo Costamagna (Psi). «Tenendo presente che, a parte la sezione dei 43 detenuti in regime di 41 bis che non siamo riusciti a visitare, solo la metà degli altri carcerati ha una sentenza definitiva. Soltanto la qualità dei rapporti umani tra polizia penitenziaria, sotto organico del 30%, e popolazione carceraria riesce a mantener sotto controllo una situazione altrimenti potenzialmente esplosiva - spiegano i due radicali - Molto preoccupante la qualità del servizio sanitario offerto. A seguito del passaggio alle ASL non son più presenti medici specialisti, il che impone il sistematico ricorso alle stutture esterne allungando i tempi di risposta e aumentando i costi della scorta. In questo contesto è urgente che la Regione affronti il problema del diritto alla salute delle persone carcerate e che dia immediato seguito alla decisione di potenziare l'assistenza psicologica, l'unica in grado di poter gestire in modo professionale i disagi della vita in carcere altrimenti blanditi dalla somministrazione di psicofarmaci.
Ci appelliamo quindi all'amministrazione regionale - concludono Perduca e Granata - perché oltre a quanto sopra esposto prenda in considerazione la possibilità di avviare corsi di formazione, in tutti gli istituti di pena delle Marche, per chi oggi è privato di libertà e, laddove possibile, creare altre occasioni di lavoro per i "semi-liberi" e all'interno delle strutture».