/Anziani tra escrementi e urina, casa-lager ad Ascoli
Anziani tra escrementi e urina, casa-lager ad Ascoli
Ecco le foto. In manette Fernando Bernardi, titolare della casa. Otto arresti, 6 ai domiciliari
Dieci anni fa i militari trovarono anziani legati ai letti, altri chiusi a chiave nelle loro stanze, immersi nella sporcizia. Nella struttura, fino ad oggi, vi erano ospitate a titolo oneroso 31 persone di età compresa fra i 40 e i 90 anni.
In manette sono finiti Fernando Bernardi, 50 anni, titolare dell'ospizio e R.N., 60 anni, che assisteva un 42enne affetto da sindrome di Down con segni di maltrattamenti. Ai domiciliari altre 6 persone: B.E. 56enne ascolana, e O.L. 46enne ascolana, corresponsabili della struttura; G.M. 25 enne polacca, operatrice esterna; G.J. 30enne polacca, operatrice esterna; E.F. 35enne nigeriana, operatrice esterna ed I.P. 45enne nigeriana, operatrice esterna.
L'accusa è maltrattamenti, abbandono di incapaci, sequestro di persona, lesioni personali ed esercizio abusivo della professione di infermiere. L'indagine è diretta dal Sostituto Procuratore della Repubblica di Ascoli Piceno, Ettore Picardi.
Al momento dell’accesso dei militari sono stati constatati numerosi illeciti penali ed amministrativi, dall'assenza totale di autorizzazioni sanitarie e titoli legittimanti l’attività di assistenza sanitaria alla collocazione in stanze inidonee per dimensioni, carenze igieniche, presenza di umidità e chiusura dall’esterno. Gli anziani sono stati trovati in completo abbandono a se stessi, senza alcuna vigilanza da parte del personale preposto.
Sul posto è intervenuto dapprima il personale della Guardia medica, successivamente è giunto anche il personale dell’Asur 13 per i provvedimenti di competenza ed i Servizi sociali del Comune di Ascoli. Ora si sta provvedendo a collocare gli ospiti presso altre comunità.
Nel 2000 furono arrestate 4 persone, con le accuse di sequestro di persona, maltrattamenti e abbandono di incapace. Il processo poi si concluse con due patteggiamenti e due assoluzioni. La casa di cura operava priva di autorizzazione ed aveva ricevuto diffide nel 2009.