Scoperti dalle Fiamme gialle 19 yachts immatricolati all’estero e non dichiarati al fisco

Scoperti dalle Fiamme gialle 19 yachts immatricolati all’estero e non dichiarati al fisco

Il Reparto Operativo Aeronavale della Guardia di finanza di Ancona, nell’ambito di un’attività di polizia economico e finanziaria, avviata lo scorso anno, ha individuato nr. 19 imbarcazioni da diporto, immatricolate all’estero, aventi un valore complessivo di oltre 1,5 milioni di Euro.

L’operazione è stata indirizzata a verificare la trasparenza fiscale legata al possesso e alla gestione di questa tipologia di beni di lusso, nonché ad accertare l’avvenuta comunicazione al fisco, del valore dei mezzi navali da  diporto, immatricolati all'estero, ma di proprietà di soggetti residenti in Italia.

In particolare, nel corso dell’attività di servizio, sono stati eseguiti 22 controlli nei confronti di altrettante  imbarcazioni da diporto, presenti presso i porti turistici ed i cantieri navali marchigiani ovvero intercettate, mentre erano in navigazione nelle acque prospicenti le Marche, dai mezzi navali del Reparto Operativo Aeronavale di Ancona.

Il successivo sviluppo delle indagini, condotte attraverso l’esame della documentazione esibita dai detentori delle unità da diporto controllate ed il riscontro delle informazioni presenti sulle banche dati in uso al Corpo, ha permesso di accertare che ben 19 mezzi navali battenti bandiere di Paesi stranieri, risultavano di proprietà di soggetti fiscalmente residenti in Italia, i quali però non avevano provveduto a comunicare all’Agenzia delle Entrate, in sede di dichiarazione annuale dei redditi, né la disponibilità, né tantomeno il loro valore di mercato.

La normativa fiscale prevede infatti, l’obbligo di indicare nella dichiarazione dei redditi annuale, qualsiasi investimento o bene detenuto all'estero, tra i quali devono essere ricomprese anche le unità navali da diporto.

Tale obbligo, consente agli organi di controllo di poter meglio apprezzare la reale capacità contributiva del dichiarante e ricavarne informazioni ed elementi utili per valutare l’adeguatezza o meno dei redditi indicati nella dichiarazione.

Per tutte le ipotesi di omessa dichiarazione, le sanzioni previste sono state quantificate per un valore complessivo pari a circa € 145.000, a fronte di un valore accertato di beni non dichiarati pari a oltre 1,5 milioni di Euro, per le 19 barche immatricolate all’estero da cittadini residenti e taciute all’erario.

Una buona notizia per le casse dell’erario, atteso che l’attività svolta ha consentito un immediato recupero, in quanto molti dei soggetti controllati hanno provveduto ad effettuare con sollecitudine i versamenti delle somme dovute, avvalendosi dell’istituto del ravvedimento operoso, che consente di ottenere uno sgravio sull'importo  della sanzione.

Tale operazione costituisce un’ulteriore dimostrazione della costante attenzione che la Guardia di finanza, attraverso le proprie componenti, pone in essere per la prevenzione e la repressione dell’evasione fiscale, assicurando il presidio degli interessi economici dello Stato.