Ascoli torna a sperare nel giorno di Costantino Rozzi

Ascoli torna a sperare nel giorno di Costantino Rozzi

I bianconeri battono il Padova per 1-0

L'Ascoli ha giocato in calzettoni rossi per onorare la memoria del presidente Costantino Rozzi nel quindicesimo anniversario della morte. In classifica i marchigiani salgono a 19 punti mentre i veneti restano fermi a 25.

ASCOLI (4-4-2): Guarna; Ciofani (30’ s.t. Silvestri), Portin, Micolucci, Giallombardo; Sommese (48’ s.t. Mattila), Amoroso (22’ s.t. Giorgi), Di Donato, Luci; Bernacci, Antenucci. A disp.: Frezzolini, Lupoli, Jaager, Potenza. All.: Pillon

PADOVA (4-3-3): Agliardi; Cesar (39’ s.t. Darmian), Faisca, Trevisan, Renzetti; Bovo, Italiano, Cuffa (22’ s.t. Lazzari); Rabito (30’ s.t. Filippini), Soncin, Di Nardo. A disp.: Cano, Giovannini, Patrascu, Jidayi. All.: Sabatini.
Arbitro: Sig. Ciampi
Reti: 1’ p.t. Soncin (aut.)
COSTANTINO ROZZIIn ricordo di Costantino Rozzi, il Presidente Roberto Benigni:
«Commemoro un indimenticato Presidente, un ascolano vero, un caro amico.
Sono trascorsi 15 anni dalla sua immatura scomparsa eppure Costantino è sempre presente nella nostra mente e nel nostro cuore: un presidente di provincia, partito dal nulla, uno del popolo, che portò il suo piccolo Ascoli a lottare con i grandi, un personaggio che riuscì ad infondere nei tifosi l’orgoglio di competere alla pari, il senso di appartenenza più profondo, la fierezza di essere ascolani, un trascinatore, un uomo-simbolo che aveva realizzato e regalato un sogno.
Costantino è stato un personaggio unico, sempre attuale e la sua modernità risiede ancora nel suo intuito che aveva capito con anticipo che il calcio, continuando a sperperare denaro, sarebbe andato incontro alla fine. Lo aveva urlato nelle trasmissioni televisive con passione, serietà e sostanza. Aveva difeso le piccole società.
Costantino è stato un caro amico per me e per tanti, con una immensa carica umana, un vulcano, un guerriero innamorato della sua Città.
Il mondo del calcio ne sente tuttora la mancanza, gli amici lo ricordano con immutato dolore perché con lui se n’è andata una parte di loro, per i tifosi Costantino è e sarà sempre “la leggenda”
».
                                                                                                                                                           Roberto Benigni