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Fermate soppresse a S.Benedetto, Piunti: decisione grave
«Lo scalo ferroviario rappresenta un punto di riferimento fondamentale»
risulta grave e profondamente lesiva per un territorio già duramente provato da una crisi economica senza precedenti. Con il taglio previsto, infatti, si passa dalle attuali 14 fermate a sole 2 fermate giornaliere declassando, di fatto, un nodo strategico per i collegamenti nord - sud sull’asse costiero adriatico. Lo scalo ferroviario di San Benedetto rappresenta un punto di riferimento fondamentale per pendolari, studenti e viaggiatori di decine di Comuni della riviera e dell’entroterra che si vedrebbero privati dall’oggi al domani della possibilità di spostarsi rapidamente in fasce orarie fondamentali in punti nevralgici della penisola come Bologna, Milano, Venezia, Bari ed altre importanti località. Pertanto, l’Amministrazione Provinciale, per il suo ruolo di Ente di Coordinamento in tema di trasporto e di sviluppo economico, facendosi interprete delle istanze di Enti, Istituzioni, Associazioni, operatori economici e cittadini, si appella a Trenitalia e alla Regione Marche affinché si modifichi la decisione assunta per non compromettere un servizio essenziale per la collettività.
Oltretutto, questa penalizzante riduzione, viene subita molto più pesantemente dalla realtà picena rispetto ad altre province, basti pensare che Pesaro deve sopportare un taglio “soltanto” del 15% (passando dalle attuali 33 alle 28 future fermate) rispetto, come detto, al 90% del territorio piceno.
Si chiede, inoltre di aprire un immediato tavolo di consultazione per valutare la situazione e definire misure coordinate atte a garantire la continuità di un servizio che invece di essere ridotto dovrebbe, al contrario, essere potenziato nella prospettiva di una politica della mobilità sostenibile, del risparmio energetico e della promozione del trasporto pubblico che si caratterizza come orientamento univoco della stessa Unione Europea».