Gli Amici di Beppe Grillo: «Iniziativa a dir poco equivoca, ma per noi veramente vergognosa»
Attraverso una lettera i grillini fanno sapere: «L'11 dicembre 2004 la V sezione penale del Tribunale di Palermo condanna in primo grado Marcello Dell'Utri a 9 anni di reclusione più 2 anni di libertà vigilata più l'interdizione perpetua dai pubblici uffici per concorso esterno in associazione mafiosa e il suo coimputato Gaetano Cinà, uomo d'onore della famiglia di Malaspina, a 7 anni per associazione mafiosa; i PM avevano chiesto 11 anni per Dell'Utri e 9 per Cinà. I 9 anni vanno ad aggiungersi ai 2 anni, rimediati in primo grado a Milano, per tentata estorsione e ai 2 anni e 6 mesi definitivi, rimediati a Torino, per le false fatturazioni e frodi fiscali di Publitalia. Tanto dovrebbe bastare - prosegue la lettera - per portarci a fare una semplice considerazione: che ci fa un condannato ad una conferenza dal titolo “Le Marche in movimento” nella nostra città?
Da semplici cittadini ci chiediamo: di quale movimento parliamo? Cosa ci viene ad insegnare quest’uomo?
E’ ancora un mistero il perché non sia chiuso in un carcere del nostro paese, ma ci sembra quanto mai oltraggioso pensare che possa essere un uomo da prendere ad esempio o da faro illuminante per non si sa quale percorso di (de-)crescita della nostra regione. Siamo inoltre indignati del fatto che il nostro sindaco e il nostro presidente della Provincia, invece di prendere le distanze da tali iniziative, dicano di volerle presenziare.
Lor signori potrebbero obiettare a questa nostra affermazione, prendendo a prestito dichiarazioni in voga da un po’ di anni a questa parte, dicendo che Dell’Utri è una figura istituzionale regolarmente eletta dal popolo, come loro d’altronde o che magari tutte le cose che si dicono su quest’uomo non sarebbero vere e avrebbero sistemato la faccenda dal punto di vista istituzionale.
Noi invece vi chiediamo molto semplicemente, sfogliate il vostro “Manuale delle giustificazioni” e trovatene una adatta per questa occasione, perché se andrete coscienti della moralità dell’uomo, due sono le cose o tra voi e lui non c’è nessuna differenza, anzi il fatto di ricoprire certe cariche è grazie a qualcuno, o abbiamo degli sprovveduti che governano questa città e questa Provincia. La cittadinanza dovrebbe scandalizzarsi, dovrebbe chiedere alle massime cariche amministrative del comune e della provincia, nostri rappresentanti di non dare il proprio contributo ad una iniziativa a dir poco equivoca, ma per noi veramente vergognosa.
Siamo certi che i cittadini onesti che credono, come noi, nella necessità di esaltare la giustizia e la legalità come unico strumento di gestione delle cariche pubbliche e non solo si ribelleranno alla presenza di quest’uomo nella nostra città».
Non vogliamo entrare nel merito e quindi lasciamo da parte le questioni sull'opportunità o meno di questo incontro. Però la condanna di Dell'Utri è in primo grado per quanto riguarda il concorso esterno in associazione mafiosa. Esiste ancora la presunzione di innocenza, o almeno così dovrebbe essere, fino alla sentenza definitiva.