Il testo è scritto dal presidente di Legambiente Ascoli, Paolo Prezzavento
Presidente Nazionale di Legambiente Vittorio Cogliati e il Consigliere Regionale Lazio Enrico Fontana, l’inventore del termine “ecomafia”, presenteranno il Libro Bianco sulla Sgl Carbon di Ascoli Piceno, scritto da Paolo Prezzavento.
Interverranno, oltre all’autore del Libro Bianco, il Presidente del Circolo Legambiente Ascoli Piceno, Diana Di Loreto, il Presidente Legambiente Marche ONLUS, Luigino Quarchioni, il Presidente dell’Istituto di Storia Contemporanea, Laura Ciotti, e Gianfranco Borgani, che è stato avvocato di parte Civile per Legambiente nel processo sulle morti sospette degli operai della SGL Carbon.
A tutti i partecipanti alla presentazione verrà data una copia omaggio del Libro.
L’incontro sarà anche l’occasione per parlare del futuro dell’Area Carbon e della sua destinazione urbanistica in vista del nuovo PRG e della proposta RESTART.
«Che cosa ha significato l’insediamento industriale dell’Elettrocarbonium-Carbon, un insediamento di industria chimica pesante che produceva elettrodi di carbone amorfo e di grafite per altiforni, per la città di Ascoli Piceno?
Quali sono state le connivenze che hanno consentito a questo insediamento di fare il bello ed il cattivo tempo e di continuare a inquinare, pressoché indisturbato, per quasi un secolo?
Il Libro Bianco sulla SGL Carbon di Ascoli Piceno, un’opera fortemente voluta dal Circolo Legambiente Ascoli Piceno, finalmente ristabilisce alcuni punti fermi e chiarisce una volta per tutte chi (politici, giornalisti, sindacalisti) stava dalla parte degli inquinatori e chi dalla parte del popolo inquinato. Il Libro Bianco, frutto di più di 7 anni di lavoro di raccolta materiali e di ricostruzione storica, si presenta come uno strumento indispensabile per tutti coloro che hanno voglia di capire che cosa è stata veramente la fabbrica Elettrocarbonium-Carbon per la città di Ascoli Piceno e quali sono stati gli effetti delle sue emissioni inquinanti.
Il Libro Bianco sulla SGL Carbon di Ascoli Piceno, scritto da Paolo Prezzavento, si compone di 10 capitoli più una Conclusione in cui si prospettano gli scenari futuri della vicenda Elettrocarbonium-Carbon, sulla scia delle proposte di riconversione industriale già avanzate da Legambiente in un Convegno del 1996. Mentre il primo e il secondo capitolo ricostruiscono la storia del primo insediamento Carburo, SICE ed Elettrocarbonium, oltre agli aspetti urbanistici legati alla vicenda Elettrocarbonium-Carbon, nel terzo capitolo si ricorda la “stagione dei veleni” che ebbe inizio nei primi anni ottanta, quando si cominciò finalmente a percepire la pericolosità dei famigerati IPA. Il Capitolo IV ricostruisce poi tutta la vicenda del sequestro dei forni 5 e 6, e del conseguente scontro sociale, nel periodo 1993-94. Il Capitolo V è dedicato alla vicenda della grafite radioattiva, che trasformò la vicenda Carbon in un vero e proprio caso nazionale, di cui si è occupato l’Ufficio Ambiente e Legalità di Legambiente, nelle persone di Enrico Fontana, Stefano Ciafani e Nunzio Cirino, e alle prime confessioni degli operai relative all’inquinamento e allo scarico abusivo di rifiuti tossici e pericolosi. I capitoli VI e VII riportano i dati della campagne di campionamento e analisi che sono state condotte dall’ARPAM in questi anni sull’aria, sulle colture, sul terreno, sulla falda e sui sedimenti fluviali. Il capitolo VIII ricorda la vicenda delle Super-Multe inflitte dall’Unione Europea alla SGL Carbon. Nel capitolo IX vengono analizzate la varie ipotesi di riconversione industriale, compresa quella dell’ARMAL (Agenzia Regionale Marche Lavoro), e le vicende della Commissione Interministeriale presieduta da Gianfranco Borghini, il Decreto Ministeriale 471 del 99 e la nuova disciplina sulla bonifica dei siti contaminati del 2006, poi modificata nel 2008 con il famigerato Secondo Correttivo.
Il Capitolo X è interamente dedicato al processo sulle morti sospette del 2002, e in esso vengono riportate più di venti pagine di testimonianze, spesso drammatiche, di familiari di operai morti di tumore. L’ultimo capitolo si sofferma sulle ultime vicende della lunga storia dell’insediamento industriale, soffermandosi in particolare sullo studio del Consorzio Ferrara ricerche, sullo studio Tecnomarche, sul Progetto preliminare dell’Università di Camerino e sul Progetto preliminare di bonifica dell’Area Carbon dell’Università Politecnica delle Marche, presentato pochi mesi fa.
In conclusione, la proposta di Legambiente è quella di bandire un grande concorso di Idee e di progettazione di architettura di livello nazionale e Internazionale, che permetta ai migliori architetti in circolazione di proporre idee forti che possano in qualche modo riscattare il nostro territorio dalla profonda crisi culturale, economica e occupazionale in cui è sprofondato». Circolo Legambiente Ascoli Piceno