Il prezioso nettare possiede infatti l'acido salicilico, componente alla base dell'aspirina
suo lato “terapeutico”. Destinato a diventare il prodotto di punta dell'offerta enologica marchigiana, questo vino si è infatti rivelato un toccasana – assunto ovviamente con la dovuta moderazione – per chi soffre di problemi cardiocircolatori. Il prezioso nettare possiede infatti l'acido salicilico, componente alla base dell'aspirina che ha la nota capacità di proteggere il sistema cardiovascolare.
In un capitolo del libro “La riscoperta del Pecorino, storia di un vitigno e di un vino” curato da Natale Giuseppe Frega, preside della facoltà di Agraria dell'Università Politecnica delle Marche ed Emanuele Boselli, ricercatore presso la stessa facoltà si legge infatti che “fra le altre sostanze individuate è da notare la presenza dell'acido salicilico: si tratta di una sostanza di rilevanza salutistica, che già altri autori hanno riscontrato nei vini bianchi”.
Secondo alcuni esperti, inoltre, chi beve vino durante i pasti principali, assume una quantità di acido salicilico quasi equivalente a quella contenuta nella "aspirinetta", spesso prescritta dai cardiologi a scopo preventivo.