Ucciso ad Alba Adriatica, i rom: vogliamo risarcimento danni

Ucciso ad Alba Adriatica, i rom: vogliamo risarcimento danni

Uno dei fermati è lo zio del rom arrestato per l'omicidio di Antonio De Meo

La magistratura ha emesso tre provvedimenti di fermo per concorso in omicidio volontario. Due provvedimenti - nei confronti di cugini - sono già stati eseguiti; la terza persona viene ricercata. Uno dei fermati è lo zio di uno dei minorenni arrestati per l'omicidio di Antonio De Meo, cameriere 23enne di Castel di Lama, ucciso il 9 agosto scorso a Villa Rosa di Martinsicuro davanti ad un chiosco. Il giovane ascolano fu ammazzato da tre zingari del posto.

Violenze contro i rom
Ieri sera una fiaccolata lungo le strade di Alba ha voluto ricordare Emanuele. Ben presto però si è trasformata in una spedizione punitiva contro i residenti rom. Momenti di tensione dapprima in caserma dove c'erano i due zingari fermati per l'omicidio, poi circa 200 persone si sono spostate nella zona dove vivono i rom, a nord verso Villa Rosa. Lì si è scatenata la furia della gente: rovesciata un'auto di un parente dei due fermati e pietre lanciate verso l'abitazione. Poi la protesta si è svolta anche nei pressi della stazione albense dove sono state danneggiate diverse vetture. I carabinieri e polizia hanno riportato la situazione alla tranquillità. Almeno per ora.

I rom: vogliamo un risarcimento danni
Si sono presentati stamattina davanti al Comune di Alba Adriatica una ventina di rom. Gli zingari volevano incontrare il sindaco ed hanno chiesto un intervento economico da parte del Comune come risarcimento dei danni subiti dopo la sommossa di ieri sera.

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