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Al via i lavori di restauro nel cimitero ascolano
Le fiamme distrussero la copertura del portico dellala ovest del Famedio di Borgo Solestà
erano arrivate a lambirlo danneggiandolo seriamente e distruggendo la copertura del portico dell’ala ovest. Ora, con l’aggiudicazione alla ditta FA.RO Edilizia di Paolini Roberto e C. dei lavori di restauro (ha offerto un ribasso del 37,73% sull’importo a base d’asta di € 303.935,25), si pone mano al recupero del Famedio, la costruzione destinata alla sepoltura di ascolani illustri.
“Le fiamme e il calore – ricorda l’assessore ai Lavori Pubblici, Gianni Silvestri – avevano arrecato notevoli danni al Famedio e per questo ci mettemmo subito al lavoro per predisporre un progetto di recupero.
L’Amministrazione Comunale – prosegue Silvestri - ha sempre dimostrato, con i fatti, il rispetto per il culto dei morti tanto che in questi anni abbiamo stanziato forti somme per potenziare il cimitero cittadino e quelli delle frazioni. Un’azione portata avanti con costanza per dare le giuste risposte al sentimento comune dei cittadini, rendendo il cimitero sempre più un luogo di pace dove potersi raccogliere in preghiera e meditazione davanti alla lapide dei propri cari. Per questo, anche il Famedio è stato interessato dalla nostra attività”.
Insieme ai lavori per il restauro del Famedio (il progetto è dell’arch. Pierfilippo Melchiorre), sono stati appaltati anche quelli per la sistemazione dell’altare laterale della chiesa del Cimitero.
E’ nell’anno 1895 che il Consiglio Comunale approvò (17 gennaio) un altro progetto di ampliamento del cimitero da effettuarsi a nord verso la collina, al fine di adeguarsi al nuovo regolamento di polizia mortuaria e per far fronte al sempre crescente numero di richieste di colombari e tombe private e tra questi interventi vi era anche la costruzione di un Famedio all’estremo nord della nuova area di espansione.
Questo progetto fu elaborato dall’Ufficio Tecnico Comunale e i lavori appaltati il 16 Giugno 1896. In corso d’opera furono apportate delle varianti al progetto originario del Famedio evidenziando con maggior enfasi l’arcata centrale pensando di poterla poi utilizzare come ingresso (previo sfondamento del muro di fondo) alla zona collinare retrostante da riservare a colombari e edicole funerarie private.
I lavori di costruzione terminarono nel 1900/1901 sollecitati dalla Giunta Comunale perché si volevano effettuare al più presto “….le tumulazioni dei cittadini che avevano illustrato la Patria come il Ricci, il De Dominicis, il Vecchi ed altri..”.