L'artista Vesod Brero ha rappresentato l'amore tra Pomona e Pico, dopo la sua metamorfosi: un amore che nonostante tutto va avanti.
L'opera tratta della leggenda di Pico e Pomona che narra di Pico, figlio del dio Saturno, follemente innamorato della Dea Pomona, divinità protettrice di giardini e di frutteti. Pico, per poter entrare nel palazzo della Dea Pomona, si era travestito da vecchia. La Dea Pomona accolse la vecchia come una buona amica ma Pico ad un certo punto riprese le sue vere sembianze. Questo cambiamento fece un certo effetto alla Dea Pomona la quale comunque finì per cedere alle richieste di Pico accettandolo per sposo. La Dea Circe era innamorata di Saturno, padre di Pico, ma allo stesso tempo era respinta dallo stesso, quindi volle vendicarsi sul figlio e trasformò Pico in un uccello: il Picchio. Successivamente Picchio, che nel frattempo si era consacrato al Dio Marte, incontrò una tribù di giovani Sabini che era in viaggio alla ricerca di nuove terre ed era scesa fino al Mare Adriatico. Il Picchio si posò sulle loro insegne, e ciò venne interpretato come un segno della benevolenza degli dei. I giovani Sabini si stanziarono lungo le rive del fiume Tronto, si unirono con le popolazioni autoctone e fondarono la civiltà Picena.
L'artista Vesod Brero, quindi, prendendo ispirazione dalla leggenda, ha rappresentato l'amore tra Pomona e Pico, dopo la sua metamorfosi: un amore che nonostante tutto va avanti. E' così che, diventato picchio, Pico scolpisce l'amata Pomona in un tronco d'albero.