La longevità nella 'Terza età'

La longevità nella 'Terza età'

Presentato il rapporto Censis riguardante “l’affettività e sessualità degli over 60 in Italia”

da Salute – La Repubblica,organizzato da Somedia.I lavori sono stati coordinati dall’editorialista de La Repubblica Guglielmo Pepe e vi hanno partecipato  personaggi illustri come la sessuologia Roberta Giommi, direttore dell’Istituto Internazionale di sessuologia di Firenze che ha parlato della vita affettiva degli over 65, il prof.Roberto Bernabei della Società di Gerontologia e geriatria che ha messo a fuoco le novità della ricerca medico scientifica per la prevenzione e la cura delle patologie dell’invecchiamento, il professore di immunologia dell’Università di Bologna Claudio Franceschi, il prof.Claudio Tondo direttore del reparto cardiologia 2 del San Camillo Forlanini di Roma che ha parlato della fibrillazione atriale come disturbo più frequente nella popolazione over 70,la professoressa Monica Varano della fondazione Bietti che è intervenuta su la degenazione maculare senile, una malattia progressiva che costituisce la maggiore causa di cecità nei pazienti con più di 60 anni di età.  
Grande interesse ha riscosso la presentazione da parte di Giuseppe Roma dell’VIII rapporto Censis riguardante “l’affettività e sessualità degli over 60 in Italia”. Il rapporto riconferma la crescita costante della partecipazione e dell’interesse dell’anziano per la vita e del suo impegno nella società.
Negli anni 80 la senescenza veniva considerata come un periodo di decadimento fisico, intellettivo e sociale,oggi invece la terza età è vista sempre più come un periodo della vita ricco di esperienze. Giuseppe Roma,direttore del Censis, conferma che con l’invecchiamento aumenta l’interesse verso gli altri,le relazioni, il coinvolgimento affettivo tutti fattori che portano a vivere più  a lungo ed in buona salute. Anche il sesso nell’età d’argento non è più un tabù. Il 52% degli anziani intervistati dichiara di essere innamorato e, dato interessante, un ulteriore 7% potrebbe innamorarsi se incontrasse la persona giusta. Anche il sesso per gli anziani non è più un tabù, la sfera sessuale continua a rappresentare, almeno fino agli ottanta anni un aspetto importante della vita anche se con forme diverse rispetto a prima. L’uso di farmaci per avere o migliorare le prestazioni sessuali viene comunque valutato negativamente dal 77% degli anziani. Il 56% degli intervistati non condivide poi il fatto che molte persone over 60, anche famose,abbiano relazioni affettive con persone più giovani, in quanto appartenere alla stessa generazione è considerato presupposto importante per il prosieguo delle relazioni affettive. Il 47,3% ritiene inoltre irresponsabile la scelta di diventare genitori in età avanzata. Cambiano anche le caratteristiche che rendono interessante ed attraente una persona dopo i 60 anni; al primo posto l’intelligenza è indicata dal 40% degli intervistati, segue poi la cultura (31,6%), la buona salute (27,8%).All’ultimo posto il potere e la notorietà con il 3%.   A sessant’anni molte persone, lasciato il lavoro, si reinventano la vita con nuovi progetti e tanti interessi, fanno ciò che vogliono fare si sentono gratificati. Tra le attività preferite al primo posto è aiutare i figli o  nipoti – 76% degli intervistati – segue poi incontrare gli amici con il 74% di consensi, andare a messa una volta al mese (57%), dare soldi in beneficenza (52,1%), aiutare le persone in difficoltà (48,4%).
Ogni mese nel mondo 870 mila persone compiono 65 anni e quindi, secondo i dati  diffusi dall’istituto nazionale di studi demografici francese INED, avremo un mondo nel quale gli anziani saranno più numerosi dei giovani. La cura delle patologie dell’invecchiamento e l’assistenza dovrà essere messa al primo posto degli interventi governativi. La spesa sanitaria nel medio lungo tempo è destinata ad aumentare considerevolmente.
Con le BEST PRACTICES  la sanità europea potrebbe ottenere  un significativo contenimento attraverso “la sanità elettronica “ con la Telemedicina che da sola in Italia contribuirebbe ad un risparmio del 6,9% sulla spesa sanitaria nazionale. Lo ha affermato Duilio Coratella del settore marketing sanità di Telecom Italia in quanto  con le sue applicazioni si potrebbe intervenire nella assistenza domiciliare, nel monitoraggio dei pazienti cronici,nel consulto clinico,nelle diagnosi e refertazioni, con benefici per le strutture sanitarie i presidi ospedalieri , i distretti ma a ancor più in favore dei pazienti, una prospettiva destinata a migliorare la condizione “delle pantere grigie”.

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