Pesarini (Rete Migranti): «Rilanciare modelli di giustizia sociale e diritti uguali nella diversità»
Cinque pullman, di cui due doppi, da tutte le province delle Marche, con la CGIL, un altro con l’Ambasciata dei diritti di Ancona. Insieme a scaldarci con la forza della solidarietà, delle lotte che uniscono lavoratori stranieri ed italiani su cui ricade in maniera diversa la crisi nelle nostre province, ma che vede poi la fuga dei bambini italiani dalle scuole dei quartieri che hanno una percentuale troppo alta di migranti.
“Tutti sulla stessa barca”, un materassino ad imitazione di un gommone, in rappresentazione dei viaggi della disperazione, “Sicuri si, ma di un futuro insieme”, “Siamo tutti sullo stesso tetto”, in lode alle lotte dell’estate dall’INNSE in poi, “Ero straniero e mi avete accolto”, un Gesù Cristo che viene da Napoli, ma anche “Curiamo l’Italia dal razzismo”, cartello indossato da un’infermiera, “Alemanno m…” gridato da Action di Roma, in difesa del diritto di abitazione. Tutti a lavare i propri panni in Tevere, con i coloratissimi striscioni fatti di lenzuoli, tenuti a mano da famiglie intere; i delegati sindacali dei metalmeccanici che ancora non si sono ripresi dall’accordo separato firmato da CISL e UIL; le camere del lavoro dove ormai il dibattito è interculturale ed i migranti oltre a portare le tessere discutono la linea; Nuovo Mondo, rivista interculturale di Pesaro, dove chi scrive è migrante, e molto spesso donna; la Rete Migranti “Diritti Ora!” che ad Ancona e provincia lavora per obiettivi di governo della città, con i sindacati e le comunità, per superare le vecchie concezioni dell’immigrazione basata sulle etnie; il comitato 17 ottobre del fermano, provincia nuova che vuole nuova la partecipazione dei lavoratori per uscire dalla crisi del distretto; un pullman tutto dall’Hotel House di Porto Recanati, megacondominio che dagli anni 70 vive il contrasto fra il coraggioso autogoverno (dalla spazzatura all’istruzione) e la dimenticanza colpevole delle amministrazioni. La Regione Marche ha aderito alla manifestazione con il voto favorevole del suo consiglio, sulla spinta del comitato organizzatore composto da 20 associazioni.
Ha detto poi la sua alla fine del corteo, che in realtà era lunghissimo, con l’intervento di Selly Kane, della segreteria della CGIL di Ancona, che ha saputo con intelligenza leggere con la sua esperienza l’integrazione seguita nel modello francese, il neo razzismo italiano e la necessità di guarire questi mali spingendoci fino alle radici, scoprendone le cause, e rilanciando modelli di giustizia sociale e diritti uguali nella diversità. Selly si è rivolta a tutti, usando la parola magica “compagni”. Da qui si ricomincia».