Nei magazzini delle Regioni sono giunte le prime dosi del vaccino contro il virus H1N1
La Federfarma di Ascoli, infatti, ha confermato la massima disponibilità delle sessanta farmacie di tutta la provincia a collaborare con le autorità sanitarie e ad adottare tutte le azioni necessarie a limitare la diffusione del virus AH1N1.
Nel frattempo, inoltre, l'associazione si è già attivata sul piano dell'informazione trasmettendo alle farmacie locali aggiornamenti sull'evoluzione dell'epidemia influenzale e sulle modalità di prevenzione e terapia, al fine di aggiornare correttamente i cittadini.
«Coloro che necessitano di consigli possono recarsi dal proprio farmacista di fiducia che saprà senz'altro chiarire dubbi e fornire validi consigli – ha detto il Dottor Pasquale D'Avella, presidente di Federfarma Ascoli – anche dal punto di vista della prevenzione che appare fondamentale in questa fase di allarmismo per la nuova influenza. Un ulteriore consiglio è legato all'igiene delle mani: qualsiasi disinfettante che sia presidio medico-chirurgico è idoneo a svolgere una valida azione di prevenzione sia sotto forma di gel sia di salviette imbevute o saponi liquidi e solidi». Questa, infatti, farà sentire i suoi effetti anche sulle imprese e, se inciderà come previsto, si stima un danno di circa 300 milioni di euro per il solo picco natalizio da metà dicembre a metà gennaio. Un dato che stima gli occupati che saranno costretti a letto, tra imprenditori e lavoratori, per una media di tre giorni di convalescenza a testa.
La Federfarma Ascoli informa inoltre che intanto nei magazzini delle Regioni sono giunte le prime dosi del vaccino contro il virus H1N1. Dovrebbero arrivare circa 500 mila antidoti che saranno riservati per la vaccinazione del personale sanitario (medici di famiglia, pediatri di libera scelta, addetti al pronto soccorso) che si trova in cima alla lista di chi deve evitare la nuova influenza e che saranno consegnati alle Regioni fino al 15 novembre.
Il piano del Ministero prevede in proposito due fasi, una subito entro il picco del periodo natalizio (compreso un richiamo) e una seconda i primi mesi del nuovo anno. La priorità sarà inoltre assegnata alle donne al secondo o al terzo trimestre di gravidanza, persone a rischio di età compresa tra 6 mesi e 65 anni, persone di età compresa tra 6 mesi e 17 anni, persone tra i 18 e 27 anni, non incluse nei precedenti punti. Per le donne incinte e per le persone tra i 6 ed i 17 anni si attende invece il ’via libera’, a questo punto probabile, del Consiglio superiore di Sanità.