Operatori turistici: no alle scogliere in Riviera

Operatori turistici: no alle scogliere in Riviera

Noi non siamo più disposti ad ascoltare soluzioni di tipo clientelare come la vasca di colmata

rappresentanti di prestigiose associazioni di categoria che la pensano come noi nella nostra città,  vuole ribadire con fermezza la necessità di ottenere quanto prima idonei interventi a protezione della costa. Tutto ciò però non deve trasformarsi in mera promessa elettorale.
Vogliamo pertanto ribadire le nostre profonde perplessità e preoccupazioni sulla necessità di compromettere ulteriormente il nostro mare con scogliere emergenti per la sola ragione di essere più economiche.
L’ecosistema, la salvaguardia ambientale, il panorama marino senza barriere visive verrebbero a mancare. Tale soluzione non permette il naturale ricambio delle acque del mare al suo interno, condannando la nostra riviera a vasca di colmata (discarica in mare) che verrà oltretutto sigillata alla foce dell’Albula con le gravi conseguenze che si possono immaginare. La costa sarà così  pronta ad accogliere i veleni che dovranno smaltire i porti del nord della Regione. Tanto da riconfermare il detto di “Marca sporca”...
Noi operatori  faremo la nostra petizione, libera, senza condizionamenti che solitamente vengono messi in atto, in concomitanza delle elezioni regionali (21-22 marzo) se non saranno già state predisposte le necessarie protezioni.
Avremo piacere di sapere da questi amministratori regionali e locali per quale motivo ci sono dei procedimenti di declassificazione del settore turistico balneare nella nostra città e chi ha deciso che l’intervento necessario per San Benedetto e per gli imprenditori“costa troppo”. Gli stessi imprenditori che abbiamo e continuiamo ad investire i nostri soldi in un settore trainante per l’economia cittadina e regionale.
Fortunatamente in primavera potremo esprimere il nostro dissenso per questi amministratori regionali che hanno dato il peggio alla nostra città. Comunque vorremmo conoscere anche le motivazioni tecniche piuttosoto che quelle economiche o politiche. Dovranno darci le garanzie degli interventi e dovranno pagarci gli eventuali danni se ci saranno; chi prende queste decisioni se ne deve poi assumere la responsabilità. Vogliamo ascoltare i pareri di tecnici e studiosi preparati sui fenomeni erosivi. Noi non siamo più disposti ad ascoltare risoluzioni per comodo di partiti politici o soluzioni di tipo clientelare come la vasca di colmata. La protezione della costa resta per l’I.T.B.Italia una questione da risolvere subito con soluzioni consone al valore della nostra riviera, evitando di farla diventare un ricatto politico».