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Pd: Travanti, nuovo interprete dei canoni artistici piceni
«Questa disinvoltura nell'umiliare le circoscrizioni non trova giustificazione»
all'unanimità della progettazione, dell'esecuzione e della sponsorizzazione dell'opera, ritiene di dover intervenire su quanto è avvenuto: «La Circoscrizione Centro Storico unitariamente con i propri fondi realizzò circa due anni fa una fontana in travertino vicino alla Chiesa dell'Icona, tra le poche con doppio impianto, potabile ed altro separato per l'effetto visivo e di frescura delle cascatelle.
L'opera fu possibile grazie a sponsor che hanno fatto risparmiare i costi del travertino e dell'allaccio idrico, ed all'ideazione gratuita dell'ex consigliere di circoscrizione arch. Fabio Speranza, ispirata alla legge numerica di Fibonacci - che governa la crescita di tanti esseri viventi, formulata nel XII sec. da Leonardo da Pisa, insigne matematico -, alla Lanterna della Cupola di S. Ivo alla Sapienza di Francesco Borromini, coeva della Chiesa del Crocifisso dell’Icona, ed agli obelischi del conterraneo Papa Sisto V e, quindi, pur con una reinterpretazione contemporanea, con riferimenti storici ed artistici col preciso luogo ove era stata collocata.
Per la fontana ed il suo collocamento la circoscrizione seguì scrupolosamente ogni procedura prevista dall'Amministrazione Comunale con tutte le approvazioni sia degli organi tecnici che politici.
Allorché l'assessore Travanti, nuovo interprete dei canoni artistici piceni, nel 2008 e solo posteriormente alla recentissima collocazione dell'opera ed alle spese sostenute dal Comune e dagli sponsor, minacciò di rimuoverla per dare spazio ad altre opere che aveva in animo di collocare nella stessa area, l'intera circoscrizione e molti cittadini chiesero vivamente un ripensamento anche perché fu chiarito che un'eventuale rimozione avrebbe pregiudicato la ricollocazione altrove dell'opera, alta tre metri ed ancorata al terreno con malta specialea sedici sostegni in ferro, e la probabile compromissione delle numerose lastre in travertino lavorate per i giochi d'acqua.
La circoscrizione deliberò all'unanimità il mantenimento nell'area della fontana. Si sottolineava anche l'immotivato spreco di danaro pubblico ed il rischio che gli sponsor contestassero un diverso utilizzo della fontana o, ancor peggio, una sua inutilizzabilità. La giunta municipale deliberò di rinunciare allo spostamento.
La fontana è stata invece ora rimossa e, come era stato previsto, la rimozione ha comportato un suo danneggiamento.
Anche la stessa recente sistemazione del giardino di Via Barro con una totale cementificazione dell'area, che ne nega ormai la natura di giardino, per di più con con angoli di pietra ovunque, mette a rischio la sicurezza dei più piccoli ed è stata realizzata con un costo considerevole, mentre anche in questo caso la circoscrizione centro storico unitariamente aveva trovato sponsor disposti a regalare il travertino ed aveva suggerito una sistemazione a verde ben più accogliente e sicura. Se non fosse stato per l'impegno dei più sensibili al valore degli alberi, anche il pino, noto per i ripetuti tentativi di taglio, non ci sarebbe più.
Questa disinvoltura nell'umiliare l'impegno di quanti nelle circoscrizioni si erano adoperati per l'abbellimento di aree lasciate a lungo abbandonate non trova giustificazione, per quanto riguarda l'area dell'Icona, nelle prospettate soluzioni diverse che avrebbero potuto essere assunte eventualmente prima delle spese fatte dalla circoscrizione nel rispetto delle norme e con l'approvazione dell'amministrazione comunale e soprattutto prima della posizione in loco della fontana, senza ricorrere a rimozioni costose e dannose. Infatti è emerso che, come previsto, un pezzo della fontana si è rotto e ci si augura che si abbia almeno la capacità di riedificarla a Viale De Gasperi subito ed integra, ad evitare, come accaduto troppe volte, che i pezzi vadano persi o ancor più deteriorati.
Don Antonio Rodilossi, cui l'area verrà dedicata, profondo cultore dell'arte qual era, avrebbe certamente apprezzato nella fontana, ora divelta e danneggiata, le ispirazioni sia ai moduli matematici di Fibonacci del dodicesimo secolo sia i riferimenti artistici di S. Ivo alla Sapienza ed avrebbe disdegnato, uomo tollerante qual era, ogni arrogante umiliazione di quanti si erano adoperati per il miglioramento dell'area con minor costo, ma ogni epoca ha gli uomini che si merita.
Ci si augura, almeno, che si abbia il buon gusto di non ripetere vicino alla Chiesa dell'Icona giochi d'acqua stile Porto Cervo, come fatto avanti a San Vittore, privi di alcun riferimento storico o culturale con l'architettura di Ascoli ed espressione soltanto della vuota cultura commerciale».