Il settore della gioielleria è tra quelli potenzialmente più suscettibili di incremento
L’obiettivo è dare un seguito agli incontri dello scorso febbraio, con la finalità ultima di approfondire la conoscenza del sistema economico del Paese, individuando in particolare le opportunità di business legate al mercato orafo.
In quest’ottica sono programmati incontri mirati con operatori selezionati. L’iniziativa è pianificata in collaborazione con l’ufficio ICE (Istituto per il Commercio Estero) del Kuwait che ha curato gli aspetti logistico-organizzativi legati alla preparazione e realizzazione della missione.
Il settore della gioielleria-oreficeria è certamente tra quelli potenzialmente più suscettibili di incremento in termini di forniture italiane e tra i più attraenti. Il Kuwait è infatti un paese con buona capacità di spesa pro-capite e che apprezza il design made in Italy. Nonostante i dati statistici indichino un incremento del nostro export, i gioielli provenienti dall’Italia sono però finora poco presenti sul mercato, e una ristretta fascia di consumatori si rifornisce con acquisti diretti in Italia. Il mercato dell’oreficeria e gioielleria si basa infatti soprattutto su importazioni provenienti da India e Cina, anche tramite gli Emirati Arabi. L’utente finale appare comunque qualificato e competente, attento alle evoluzioni dello stile e del gusto.
Confermata l’intesa con l’Unione Commercianti e Importatori della gioielleria in Kuwait con la quale si è stretto un importante accordo di partnership. L’Unione era rappresentata dal presidente Mr Hussain Alarbash della New Modern Jewellery, e da altri tre operatori, Mr Abdulmohsen Al-Fares della Hamad Al Fares & Sons Jew. Co., Mr. Naser Al-Sayegh della Ali & Naser Al Sayegh For Jewellery Co. W.L.L., e Mr. Adnan Essa Al-Arbash della Al-Arbash Modern Jewellery. Presenza fondamentale anche quella di Mr. Ali Tibi, Trade Analyst dell’ICE del Kuwait e Barhein, grande esperto e conoscitore del mercato locale.
La missione commerciale condotta dal Consorzio, rappresentato dal vicepresidente Sigismondo Capriotti, e le aziende associate Gatti Gioielli e Zanchi Gioielli, designer e artigiani orafi, sta quindi raggiungendo ottimi risultati. Oltre alla partecipazione alla locale fiera dell’oreficeria, l’Unione propone un suo evento specifico e particolarmente prestigioso dedicato a produzioni orafe di altissimo livello allestito presso l’esclusivo Hotel Marina di Kuwait City. Evento che punta a diventare nel giro di tre anni la principale manifestazione di riferimento del mercato orafo kuwaitiano.
L’accordo prevede quindi la presenza delle aziende orafe del Consorzio sul mercato kuwaitiano in collaborazione diretta con l’Unione Commercianti e Importatori. Gli orafi del Consorzio saranno presenti in importanti appuntamenti fieristici con le loro produzioni orafe artigianali, con i loro nomi, immagine pubblicitaria, cataloghi e splendidi video realizzati all’interno delle botteghe durante momenti salienti delle lavorazioni artigianali, video che il Consorzio sta portando in giro per il mondo nell’ambito di mostre, fiere ed eventi internazionali. La locale Unione Commercianti e Importatori sosterrà la presenza del Consorzio sia riguardo alla predisposizione degli spazi espositivi, sia in merito alla risoluzione delle problematiche di sdoganamento della merce e punzonatura dei gioielli.
Attualmente in Kuwait esiste infatti un organismo per il controllo del titolo dell’oro e delle pietre preziose (legato al Ministero dell’Industria), si tratta infatti di un paese hallmarking, pertanto tutta la merce posta in commercio deve essere stata precedentemente punzonata dall’Assay Office Kuwaitiano. Solo punzonando i gioielli è quindi possibile immetterli e testarli realmente sul mercato del Kuwait.