Mafia, a Roma la manifestazione Agenda Rossa

Mafia, a Roma la manifestazione Agenda Rossa

A sostegno dei magistrati che stanno combattendo per arrivare alla verità sulle stragi

 «E' la continuazione ideale - dichiara Salvatore Borsellino, fratello del giudice ucciso dalla mafia nel 1992 - di quella che abbiamo fatto il 20 luglio davanti al palazzo di Giustizia di Palermo in sostegno di quei magistrati che, a rischio della propria vita, stanno combattendo per arrivare alla verità sulle stragi del '92 e del '93. Non dobbiamo dare tregua agli assassini ed ai loro complici. Dovremo esserci tutti, portando un pezzo di Paolo dentro il nostro cuore, tutti quelli che eravamo in via D'Amelio quando all'ora della strage per un interminabile minuto si sono sentiti solo i battiti dei nostri cuori, tutti quelli che abbiamo percorso le vie di Palermo che ci portavano alla Magione levando in alto le nostre agende rosse e tutti quelli che abbiamo gridato la nostra rabbia e la nostra voglia di Verità davanti al palazzo di Giustizia».
Dalle Marche è stato organizzato un pullman ( insieme al meetup di Civitanova Marche) che passa a San Benedetto del Tronto la mattina alle 9.30 - appuntamento ingresso Autostrada-Porto d'Ascoli - Il costo è di 18 euro. Per Info: 3286277110 E-mail: simtoni@hotmail.it

IL PROGRAMMA DELLA MANIFESTAZIONE DEL 26 SETTEMBRE

Ore 14.00 - p.zza Bocca della Verità: raduno dei partecipanti
Ore 15.30: partenza del corteo delle "Agende Rosse" verso p.zza Navona (percorso: piazza Bocca della Verità, via Petroselli, via del Teatro Marcello, costeggiamento di piazza Venezia, via San Marco, via delle Botteghe Oscure, largo Torre Argentina, corso Vittorio Emanuele, piazza San Pantaleo, piazza Navona)
Ore 17.30: p.zza Navona: interventi dal palco da parte di cittadini, rappresentanti della società civile e giornalisti
Ore 20.00 circa: termine della manifestazione (sarà possibile uno sforamento dell’orario indicato dato che gli interventi previsti sono numerosi e significativi) 

Oltre alle iniziali adesioni di Sonia Alfano, Gioacchino Genchi, Pino Masciari, Benny Calasanzio, negli ultimi giorni si sono aggiunte anche quelle di Luigi de Magistris, Giuseppe Lumia, Marco Travaglio, Gianni Lannes, Giulio Cavalli e Antonio Di Pietro.

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