Gli interventi del presidente Acquaroli e dell’assessore Baldelli.
I
collegamenti ferroviari nella visione complessiva delle infrastrutture
delle Marche. È il tema al centro del talk meeting promosso, al Palazzo
Ducale di Urbino, dalla Regione.
Un partecipato confronto e dibattito, tra gli esponenti delle categorie
locali e referenti nazionali, per collocare le “Marche sui binari
giusti”, all’insegna della sostenibilità, competitività e sviluppo del
trasporto su ferro. Presenti il presidente della
Regione Francesco Acquaroli e l’assessore regionale alle Infrastrutture
Francesco Baldelli.
“Le
Marche vantano un entroterra bellissimo dove esistono infrastrutture
già realizzate che vanno ripristinate – ha affermato Acquaroli – Possono
ridare slancio al territorio
non solo dal punto di vista turistico e commerciale, ma anche come
attrattività verso bellezze uniche. Questo patrimonio deve appartenere
non solo alla nostra regione, ma a un circuito nazionale e
internazionale che ne possa usufruire ugualmente nei periodi
destagionalizzati. Per fare questo, la linea ferroviaria è sicuramente
importante perché offre la possibilità di cogliere e di vivere un
territorio in tutte le sue sfaccettature”.
Parlando in merito
all’arretramento ferroviario della linea adriatica, il presidente
ha detto che rappresenta “uno dei passi più importanti da compiere per
ridare vita ai nostri territori interni, per creare un servizio e
un’occasione di uno sviluppo a realtà bellissime che hanno bisogno di
servizi”.
Più che un arretramento, ha precisato Acquaroli,
“chiediamo una nuova linea ferroviaria che riesca a dare, a quella
attuale, la possibilità di venire trasformata in metropolitana di
superficie. Inoltre, realizzando una nuova linea, possiamo ambire a
divenire una regione evoluta grazie l’alta velocità, per
avvicinare le Marche alle città del nord e alle grandi direttrici di
trasporto”.
Secondo
l’assessore regionale alle Infrastrutture Francesco Baldelli, “le
Marche devono recuperare alcuni decenni di mancata visione e lo
strumento idoneo è rappresentato dal
Piano regionale delle infrastrutture. È la prima programmazione che
offre una visione non solo per il collegamento tra i nostri territori,
ma anche con le regioni dell’Italia centrale e con quelle che
rappresentano la locomotiva di sviluppo del Paese. Le infrastrutture
sono necessarie per superare le diseguaglianze territoriali”.
Le
ferrovie, ha evidenziato l’assessore, “dovranno gestire, nei prossimi
anni, oltre 100 miliardi di investimenti in Italia. Dobbiamo
intercettare parte di quelle risorse. Lo stiamo facendolo sulla
Roma Ancona, stiamo discutendo di una linea veloce per il trasporto
merci e passeggeri lungo l’Adriatica trasformando il resto delle
ferrovie marchigiane in una metropolitana di superficie che colleghi
tutti i nostri territori e scarichi il traffico lungo
altre dorsali. Solo così si rientra nello sviluppo del Paese. Abbiamo
bisogno di una nuova linea veloce che ci faccia entrare nella
contemporaneità dei tempi che viviamo. Le distanze non si vivono più in
chilometri ma in tempo. Se non accorciamo le distanze
con i maggiori centri che creano sviluppo economico, in Italia e in
Europa, saremo fuori dall’economia che conta nei prossimi anni”.
Tra gli ospiti del meeting, il direttore generale Fondazione FS Italiane Luigi Francesco Cantamessa che ha parlato del “treno come motore di sviluppo economico e turistico della provincia italiana”.