Si è svolto a Jesi in provincia di Ancona l’8° Congresso della Fai-Cisl Marche,
la categoria dei lavoratori agricoli e dell’industria alimentare, della
forestazione, dei consorzi di bonifica, del tabacco e della pesca.
L’assemblea, dal titolo “Alimenta il futuro: lavoro, partecipazione, sostenibilità”, si è conclusa con il Consiglio Generale che ha confermato alla guida della Federazione marchigiana Danilo Santini e al suo fianco Stefano Pepa, eletto Segretario generale aggiunto, Lorenzo Catani, Anna Barba e Francesca Monaldi, nuova componente della Segreteria regionale.
Tra le priorità rivendicate da Santini, l’affermazione di un
sindacato “riformatore e moderno”, con “attitudine solidaristica e
universalistica”, come risposta ai populismi e alle criticità che sono
alla base di diseguaglianze, povertà, disoccupazione. Con questa
visione, per Santini, va rafforzato il ruolo della categoria: “La
multifunzionalità in agricoltura è un volano di modernizzazione, ma
occorre valorizzare le tipicità territoriali, riconoscere il ruolo della
forestazione in termini di integrazione dei redditi nelle aree interne e
montane, e va considerato quanto può incidere sui livelli occupazionali
una trasformazione alimentare più connessa alle filiere rurali. Bisogna
poi cogliere la sfida della contrattazione non solo come strumento di
rivendicazione, ma come leva di sviluppo”. Tra i temi affrontati dal
sindacalista, la lotta la caporalato: “Abbiamo ottenuto passi in avanti
ma condividiamo l’impegno costante della Fai-Cisl nazionale per ottenere
dal Governo una nuova fase di confronto al tavolo interministeriale per
un ulteriore recepimento delle nostre proposte, inoltre rimane urgente
riconoscere ai lavoratori dell’agroalimentare la natura gravosa di certi
impieghi e inserire migliaia di esodati agricoli nella prossima
salvaguardia”. Parole chiave, per Santini, sono “sostenibilità,
ecologia, efficienza, redditività”, fondamentali anche per il settore
pesca, che “vanta nel Paese 2,2 miliardi di fatturato e occupa oltre 35
mila persone, ma è mortificata da politiche pubbliche non all’altezza”.
Tra gli oltre cento partecipanti, con delegati, operatori e
dirigenti, anche rappresentanti di altre categorie e sigle sindacali,
del mondo dell’associazionismo e delle istituzioni locali e regionali,
tra i quali il Sindaco di Jesi Lorenzo Fiordelmondo, e per la Cisl Marche il Segretario Luca Tassi e il Segretario generale Marco Ferracuti,
che tra i vari temi ha sottolineato nel suo intervento la condivisione,
con la categoria, degli obiettivi di rilancio delle aree interne: “Il
66% del nostro territorio regionale – ha detto – sono aree interne, ma è
abitato solo dal 27% della popolazione: già questo dato indica quanto
lo spopolamento stia incidendo sugli squilibri demografici, produttivi,
occupazionali, ambientali: per tornare in quelle aree serve in primis il
lavoro ma assieme servono anche infrastrutture e servizi vicini alle
persone, alle famiglie, specialmente ai più giovani, e questo sarà un
tema centrale anche nel congresso regionale confederale”.
Mentre l’intervento conclusivo è stato svolto dal Segretario generale della Fai-Cisl nazionale, Onofrio Rota,
che sottolineando il peso della crisi demografica ha evidenziato:
“L’età media in Italia è di oltre i 48 anni, in Africa è sotto i 20
anni, da noi la fascia lavorativa diminuirà drasticamente nei prossimi
anni, anche per questo dobbiamo agire subito per garantire un sistema di
welfare e previdenziale sostenibile, e in questo scenario per noi è
fondamentale aumentare la redditività del settore agroalimentare,
attraendo più giovani e favorendo iter più efficaci di inserimento degli
immigrati, con percorsi di legalità, inclusione e formazione, smettendo
di creare contrapposizioni e nuovi populismi: il made in Italy
agroalimentare – ha ricordato Rota – sarebbe impensabile senza il
contributo dei lavoratori stranieri, così come il ripopolamento delle
aree interne e rurali. Ma bisogna superare il decreto flussi, che non
funziona, inoltre servono percorsi di regolarizzazione e corridoi
internazionali per gli stagionali”. Rota ha infine ricordato la vicina
approvazione in Senato, dopo quella ottenuta alla Camera, della legge
sulla partecipazione: “Una conquista partita dal basso con la raccolta
firme della Cisl e che dopo l’approvazione definitiva dovrà essere
attuata concretamente in ogni luogo di lavoro anche nei nostri settori,
per costruire un vero protagonismo dei lavoratori e un sindacato motore
di cambiamento”.